Gela. Uno dei tanti interrogativi ancora con poche risposte ufficiali gira intorno alle aree ex Asi. Già in passato, si cercò un approfondimento per capire se ci fossero le condizioni per sbloccare un’impasse che non ha permesso nuovi insediamenti o il passaggio ad eventuali investitori. Pare che qualcosa stia man mano cambiando, anche su un piano normativo. La commissione consiliare sviluppo economico vuole effettuare una verifica. Sembra infatti che alcuni rustici siano stati assegnati ad artigiani del territorio o comunque a piccole imprese che intendono insediarsi. Uno dei componenti della commissione, la grillina Virginia Farruggia, nel recente passato aveva cercato di avere un quadro più chiaro. Con il tempo, però, la questione ha perso slancio. Ci sono stati trasferimenti di strutture produttive, acquisite da aziende per il tramite di procedure fallimentari. In commissione, comunque, si intende agire in modo più dettagliato. “Penso che convocheremo il dirigente Irsap che si occupa dell’area industriale locale – spiega proprio Farruggia – c’è inoltre un nuovo commissario liquidatore Asi”. Se l’iter per l’affidamento delle aree andasse avanti con regolarità, potrebbe manifestarsi l’interesse di aziende o operatori intenzionati ad investire. “Vorremmo capire cosa accadrà per quelle aree, in passato assegnate, ma sulle quali non si è mai proceduto con investimenti concreti”, aggiunge Farruggia.
L’area industriale, orfana di un’infrastrutturazione adeguata, non ha mai assicurato risultati confortanti per le aziende insediate e per investitori potenzialmente interessati a sviluppare progetti. Rimane irrisolto pure l’enigma della zona Nord2, ricompresa nella Zes locale ma sottoposta a vincoli che non consentono spazi di manovra. Anni addietro si è cercato di valutare soluzioni praticabili, mai formalizzate. Le lamentele arrivano dagli imprenditori, che vorrebbero investire o che hanno già definito un programma finanziario ma si trovano con niente in mano, e al contempo da chi deve garantire la tutela ambientale e il ripristino di questi equilibri. Più volte, Emilio Giudice della Riserva Biviere ha sottolineato che nell’area Nord2 non sono possibili altri lavori se prima non si procederà con le necessarie compensazioni. Gli imprenditori vorrebbero avere un quadro preciso che né l’amministrazione comunale né la Regione, fino a questo momento, sono riuscite a fornire.