Gela. Come abbiamo riferito, ieri, in municipio, il sindaco Di Stefano ha incontrato il senatore M5s Lorefice. Valutazioni sono state sviluppate soprattutto in tema di area di crisi e accordo di programma, ancora ufficialmente da rinnovare. Dal ministero delle imprese e del made in Italy, retto dal meloniano Urso, hanno fatto sapere che si può procedere con la presa d’atto, proprio rispetto al rinnovo che permetterà di non perdere per strada i circa ventuno milioni di euro, a disposizione per investimenti sul territorio. L’iter, negli anni, ha più che stentato. Lo stesso Lorefice, mesi addietro, ha segnalato pubblicamente i troppi ritardi della struttura ministeriale, che hanno allontanato tante aziende interessate ad investire. Poco prima che arrivasse l’apertura concreta per il rinnovo, da mettere nero su bianco, il senatore ha avanzato un nuovo atto di sindacato ispettivo. Lo ha fatto a inizio gennaio. Attraverso la nona commissione lo ha indirizzato al ministro delle imprese. Ha ripercorso tutto il tragitto istituzionale dell’area di crisi e dell’accordo di programma, definiti all’indomani della riconversione della fabbrica Eni.
“Una volta giunti alla scadenza della proroga dell’accordo di programma firmata nel 2022, non si è ancora proceduto a un ulteriore rinnovo, lasciando i territori dell’area di crisi senza le agevolazioni necessarie al loro rilancio; a parere dell’interrogante, vista l’imminente scadenza della proroga al momento della firma della stessa, il ministro avrebbe dovuto immediatamente iniziare a lavorare per la firma di un’ulteriore proroga al fine di evitare altre gravi perdite di tempo che hanno come risultato unicamente il peggioramento della situazione in cui versano i territori coinvolti”, si legge nell’atto. Al culmine di tempi sempre più lunghi e di pochissimi esiti dai bandi coordinati da Invitalia, il senatore è tornato a chiedere “se il ministro in indirizzo abbia già avviato la procedura per un ulteriore rinnovo dell’accordo di programma per l’area di crisi industriale di Gela e se non ritenga doveroso concludere la stessa nel minor tempo possibile; quale sia lo stato dell’arte per le domande di finanziamento pervenute per l’area di crisi industriale complessa di Gela per l’avviso del 2019 e per quello del 2023”.