Gela. Saranno necessari almeno due mesi per rifinanziare il capitolo dell’area di crisi complessa e riaprire il bando per gli investimenti, da coprire con i circa venticinque milioni di euro che erano stati messi a disposizione dal governo e dalla Regione. Solo una minima parte è già stata destinata all’unico progetto fino ad ora selezionato da Invitalia. I tempi li ha indicati il dirigente generale della direzione investimenti del ministero dello sviluppo economico. La scorsa settimana, si è tenuta una call chiesta dal senatore grillino Pietro Lorefice, che sta seguendo la vicenda. Nelle ultime settimane dello scorso anno, si è sbloccata la procedura per un’altra area di crisi complessa, quella di Venezia. Rispetto a Gela, invece, bisognerà attendere. “I fondi destinati a Venezia sono di tipo diverso – dice Lorefice – si tratta di fondi statali. Quelli per l’area di crisi di Gela, invece, sono fondi europei e in quanto tali sono sottoposti a termini differenti, per la chiusura degli iter e l’avvio dei progetti. Materialmente, allo stato non ci sarebbero i tempi necessari per aprire un bando e arrivare all’avvio delle attività finanziate. Mi è stato riferito che serviranno almeno due mesi per il rifinanziamento e per riaprire il bando”. Lorefice formulerà una serie di quesiti scritti, destinati proprio alla direzione investimenti. “Ci sono interlocuzioni in corso con chi ha avuto l’assegnazione dell’affare in commissione su tutte le aree di crisi italiane – aggiunge – non bisogna perdere tempo e serve riattivare i fondi”.
Ad oggi, l’area di crisi e l’accordo di programma, che avrebbero dovuto sbloccare investimenti importanti sul territorio, hanno prodotto poco o nulla e anche la dotazione finanziaria è stata più volte ritenuta fin troppo risicata, per un’area di crisi che coinvolge oltre venti Comuni. L’attuale situazione del governo Conte, probabilmente non faciliterà le procedure.