Area crisi, investimenti fermi: convocato tavolo in Comune con le parti sociali
Rimangono almeno ventuno milioni di euro da destinare a progetti per il territorio
Gela. Il rinnovo dell'accordo di programma per l'area di crisi locale, con fondi che sono ancora quasi del tutto inutilizzati, era un passo inevitabile, che ha comportato tempi notevoli. La riconversione di raffineria avrebbe dovuto alimentare investimenti alternativi a quelli di Eni, a oggi rimasti solo nelle intenzioni. Il sindaco Terenziano Di Stefano e l'assessore Filippo Franzone, che stanno seguendo questo capitolo, vogliono fare il punto e per la prossima settimana, su iniziativa dell'assessorato retto proprio da Franzone, è stato convocato un primo tavolo sugli investimenti. Ci saranno le parti sociali, imprenditori e sindacati, oltre ai rappresentanti istituzionali. L'accordo di programma per l'area di crisi, dopo anni ha generato solo un investimento concreto, nel ciclo del packaging. Si è in attesa di comprendere quali altri progetti siano stati selezionati da Invitalia, a seguito del secondo bando, reso pubblico ormai due anni fa. “Vogliamo definire la direzione da dare e soprattutto coinvolgere le parti sociali e gli imprenditori – spiega Franzone – i fondi dell'area di crisi sono molto importanti e non intendiamo rinunciarci”. Sia l'assessore sia il sindaco hanno partecipato alle riunioni del gruppo di controllo e coordinamento, con funzionari e dirigenti ministeriali e regionali. Sul territorio, gli effetti dell'accordo di programma, quanto agli investimenti, non si sono visti. Rimangono almeno ventuno milioni di euro da destinare a progetti, in un'area di crisi che peraltro conta oltre venti Comuni, con Gela capofila. Il tavolo convocato per la prossima settimana dovrebbe essere un primo passo, eventualmente da allargare ad altre parti. Un coordinamento in tal senso è stato più volte richiesto dal segretario confederale Ugl Andrea Alario e in generale dal contesto sindacale. In municipio, è attivo il cosiddetto decision board, altra iniziativa avviata sugli investimenti con la partecipazione della parte imprenditoriale, di quella politica e della formazione.
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