Area crisi, dopo il tavolo in municipio convocato gruppo coordinamento e controllo con Regione e ministero
I fondi dell'area di crisi, garantiti da governo nazionale e Regione, seppur insufficienti per le esigenze di un territorio ancora oggi fortemente indebolito dalla riconversione industriale, devono diventare iniziative imprenditoriali e produttive
Gela. In uno scenario di investimenti, in questo frangente assai incerti, e con tanti rischi occupazionali, l'area di crisi e i fondi dell'accordo di programma rimangono punti da sviluppare, al culmine di anni di ritardi e per ora senza una vera incidenza nel tessuto locale. A fine ottobre, è ripreso il tavolo istituzionale e di confronto voluto dall'amministrazione comunale, che ha messo insieme le parti sociali e le categorie produttive. Rimangono in stallo somme per poco più di venti milioni di euro, a oggi mai utilizzate per progetti e investimenti concreti sul territorio. L'alternativa a Eni, che sulla carta avrebbe dovuto attingere da questi fondi, non si è mai vista. Il sindaco Terenziano Di Stefano e l'assessore Filippo Franzone, da quando si sono insediati stanno cercando di riprendere contatti e interlocuzioni istituzionali. E' evidente che l'area di crisi e l'accordo di programma devono diventare temi regionali e vanno affrontati anche in ambito ministeriale. Così sarà la prossima settimana. E' stata indetta una riunione del gruppo di coordinamento e controllo, che mette insieme la burocrazia ministeriale e quella regionale. La spinta è arrivata dalle richieste dell'amministrazione. Si dovranno avere riscontri maggiori sulle modalità per andare avanti, con gli eventuali progetti da selezionare. Per oltre due anni, l'avviso bis che era stato rilasciato per nuove iniziative da finanziare con i fondi dell'area di crisi non ha mai generato nulla di concreto. Con il primo, invece, si sbloccò un'unica iniziativa imprenditoriale. Troppo poco per cantare vittoria, in un territorio che necessita di slancio economico e imprenditoriale, non necessariamente legato solo ai grandi investimenti. Anche la normativa che regola questo tema è stata più volte al centro di tanti dubbi, circa l'effettiva idoneità. Il sindaco e l'assessore parteciperanno alla riunione del gruppo di coordinamento e controllo, con l'intenzione di non accontentarsi di una mera collezione di buone intenzioni. I fondi dell'area di crisi, garantiti da governo nazionale e Regione, seppur insufficienti per le esigenze di un territorio ancora oggi fortemente indebolito dalla riconversione industriale, devono diventare iniziative imprenditoriali e produttive.
In foto un momento dell'ultima riunione del tavolo indetto in municipio
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