Aprono i seggi, chi andrà all’Ars? Ecco tutte le sfide…dieci candidati e pochissime certezze

 
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Gela. A pochissime ore dall’apertura dei seggi, rimangono tante

incognite, almeno rispetto all’esito del voto locale, che sancirà un possibile viaggio all’Ars.

I due grillini. Ovviamente, non sono più i tempi del Crocetta che si presentava alla Sicilia, ottenendo Palazzo d’Orleans, né probabilmente quelli di tre deputati locali all’Ars, addirittura in un’unica soluzione. Tanto è cambiato, a cominciare dai numeri in ballo. Così, i dieci aspiranti al posto ci tentano, barcamenandosi in un clima generale fatto di tanta sfiducia verso la politica e di crisi economica che, in città, si sente, eccome. I duelli elettorali saranno tanti, a cominciare da quello in casa grillina. Dopo aver ottenuto uno strabordante successo alle amministrative di due anni fa, anche se poi l’esperienza della giunta Messinese è fallita, almeno sotto i colori del Movimento cinque stelle, quelli di Grillo schierano ben due candidati. Ai nastri di partenza ci sono due ex assessori della prima giunta Messinese, l’ingegnere Nuccio Di Paola e l’esperta in politiche e fondi europei Ketty Damante. Tanto dipenderà anche dal risultato del loro candidato alla presidenza, il deputato regionale uscente Giancarlo Cancelleri che, se eletto, potrebbe automaticamente liberare uno dei posti, essendo a sua volta schierato nel trittico grillino per la provincia di Caltanissetta. Il risultato finale dei due grillini, probabilmente, dirà molto anche sugli equilibri interni tra gli attivisti locali a cinquestelle.

Dem, ex dem, crocettiani e alfaniani. Nel centrosinistra, non mancano candidati di peso. Il Pd punta tanto sul deputato uscente Giuseppe Arancio, tanto da averlo blindato già diversi mesi fa, anestetizzando eventuali candidature alternative, che in realtà non sono mai veramente maturate. Arancio, medico tra i responsabili del centro di salute mentale, è anche l’uomo di riferimento di buona parte del gruppo dirigente locale dem, a cominciare dal segretario cittadino Peppe Di Cristina. Gli uomini di Crocetta, invece, hanno puntato sul commercialista Ennio Di Pietro, che ha ricevuto l’imprimatur da un dem che conta come il capogruppo del Pd in consiglio comunale Vincenzo Cirignotta, schierato proprio con il candidato di Arcipelago Sicilia. Un ex dem corre sempre nel centrosinistra e si tratta dell’ex assessore della giunta Fasulo, l’avvocato Giuseppe Ventura, adesso schierato con Sicilia Futura. Dopo il divorzio al veleno, Ventura ha preso le distanze dal gruppo dirigente locale del Pd e ha virato verso Sicilia Futura, intanto messa a punto dall’ex ministro Salvatore Cardinale. Sempre a sostegno del candidato alla presidenza Fabrizio Micari, c’è pure Angelo Caci. Ingegnere e ultimo candidato locale, in ordine di tempo, ad essere ufficializzato. Il suo nome è stato inserito nella lista stilata dagli alfaniani di Alternativa Popolare. Caci affronta la sua prima esperienza elettorale e lo fa con l’appoggio di diversi imprenditori locali e il benestare di una giunta che si è dimostrata piuttosto sensibile alla sua causa, a cominciare dal sindaco Domenico Messinese e dal suo vice Simone Siciliano.

A sinistra. Più a sinistra, a supporto del candidato alla presidenza Claudio Fava, c’è invece l’avvocato Paolo Cafà, già consigliere comunale e assessore ai tempi di Crocetta sindaco. Cafà, da alcuni mesi, ha sposato la causa della sinistra uscita dal Pd, diventando coordinatore provinciale di Sinistra italiana. Adesso, tenta la carta dell’Ars nella lista Cento passi per la Sicilia, varata proprio da Fava. A suo sostegno, già in fase di campagna elettorale, sembra essersi schierata almeno una parte del sindacato.

Le tre anime del centrodestra. Discorso aperto anche in casa centrodestra, dove nulla sembra scontato. Ai nastri di partenza, c’è di nuovo il medico Pino Federico che tra le fila di Forza Italia, nel tentativo di prendersi il terzo mandato all’Ars, dovrà comunque rivaleggiare con concorrenti interni che hanno cercato di raccattare più voti possibili. Nella stessa lista provinciale, c’è soprattutto Michele Mancuso che, al di là dei convenevoli di prassi, mira alla leadership in termini di voti. Tra i supporter di Nello Musumeci, candidato alla presidenza per l’intero gruppo di centrodestra, cercherà di giocarsi le proprie carte l’avvocato Anna Comandatore, attuale consigliere comunale. La scelta dei vertici di DiventeràBellissima è ricaduta proprio su di lei, nonostante il posto in lista fosse ambito da tanti. Forza Italia e quelli di Musumeci si giocano la guida del centrodestra locale e ogni voto in più pesa quanto un macigno. Il terzo incomodo nella stessa area politica è il medico Vincenzo Pepe, alla fine entrato nella lista dell’Udc, dopo settimane fatte di trattative e candidature saltate. Pepe, già consigliere provinciale, ha voluto con forza una possibilità, di modo da testare il suo attuale peso elettorale, soprattutto rispetto a quello degli altri rivali di centrodestra. I seggi apriranno tra qualche ora, certezze ce ne sono pochissime.  

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