Gela. Tutti gli atti relativi all’appalto per la gestione del kartodromo di contrada Zai sono finiti sui tavoli della procura della repubblica. Ai titolari delle due società che, per oltre due anni, si sono occupati di gestire l’impianto di proprietà della provincia viene contestata la presentazione di false dichiarazioni.
In sostanza, per ottenere l’affidamento della struttura avrebbero omesso d’indicare alcune condanne penali subite in passato. Gli accertamenti sono stati compiuti dai tecnici della provincia regionale che, per questa ragione, hanno già provveduto a revocare l’affidamento in favore dell’associazione temporanea d’imprese costituita dalla Tempo srl di Eros Di Prima e dal gruppo dell’autodromo Vincenzo Florio di Palermo retto da Michele Ragusa.
I due, stando ai verbali redatti, avrebbero fornito informazioni non veritiere: omettendo di comunicare alcune sentenze di condanna subite.
“A me e alla mia società – dice Eros Di Prima – non è stata notificata alcuna revoca. Sicuramente, questa vicenda avrà strascichi ulteriori”.
Stando a Di Prima, infatti, sarebbero stati proprio i tecnici provinciali a non mettere in regola l’intera struttura. “Ho già provveduto – continua – a rilasciare definitivamente l’impianto. Nelle ultime ore, ho consegnato le chiavi ai funzionari della provincia. Non sono riuscito ad ottenere una vera e propria attestazione d’agibilità dell’intero kartodromo”. Durante i controlli effettuati dai tecnici dell’ente provinciale sono emerse presunte irregolarità che avrebbero permesso al gruppo costituito sia da Di Prima che dall’architetto Michele Ragusa di aggiudicarsi l’appalto bandito dall’ente.
Una segnalazione relativa all’intera vicenda è stata già inoltrata all’autorità di vigilanza che si occupa dei controlli sugli appalti pubblici.