Appalto illuminazione pubblica, Greco va oltre: “Non basta sospendere, bisogna attivare la procura”

 
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Gela. E’ l’appalto della “non-concordia” quello dell’illuminazione pubblica.  Il candidato a sindaco Lucio Greco ritiene tardivo l’intervento del sindaco, che ha congelato il contratto ma non si è rivolto alla procura. La cooperativa rossa CPL Concordia al centro delle inchieste giudiziarie di mezza Italia, per una vicenda di mazzette al comune di Ischia – dice Greco – è la stessa che ha vinto la gara d’appalto di 44 milioni di euro dell’illuminazione pubblica a Gela, che l’incosciente giunta Fasulo aveva deliberato il 31.12.2012″.

“La cosa grave è che le dichiarazioni di Simone (ex dirigente della Cpl Concordia attualmente agli arresti,  che sta collaborando con i magistrati)  quando parla del sistema corruttivo messo in atto si riferisce a ditte locali (raccomandate dai politici del luogo) da affiancare alla società madre. Ebbene, ciò che si è verificato a Gela con l’assegnazione della gara alla Cpl Concordia (unica ditta a partecipare) e con associata  una ditta o cooperativa privata locale non si allontana dallo schema denunziato da Simone”.

“Allarmato da tali dichiarazioni e preoccupato per le sorti dei cittadini gelesi, che dopoCaltaqua avrebbero dovuto sopportare le prepotenze di un’altra società privata, ho inviato agli organi di stampa un comunicato con cui chiedevo al sindaco e alla sua giunta di bloccare tutto l’iter organizzativo di questo mega appalto.  Vengo a conoscenza che successivamente  al mio intervento, il sindaco ha diffuso un comunicato con cui informava che sull’appalto per la gestione dell’illuminazione pubblica avrebbe chiesto lumi all’Anac, a tutela dell’ente comunale”.

“Tutto apposto allora?  Non proprio – si chiede Greco – Perché da un’attenta lettura del comunicato emerge che a rivolgersi all’ Anac- Autorità di vigilanza anticorruzione, è stato il responsabile del procedimento architetto Nicoletti , il quale non accontentandosi delle risposte della CPL  Concordia alla prima richiesta di chiarimenti  ha preteso ulteriori precisazioni a salvaguardia del suo operato e di se stesso.  Evidentemente il Rup costatando l’evolversi e l’aggravarsi della situazione che coinvolgeva la CPL Concordia ha cercato di separare le proprie responsabilità da quelle della giunta. Perché il sindaco a questo punto, non si rivolge alla magistratura? E’ proprio sicuro che La CPL concordia non abbia utilizzato a Gela gli stessi criteri messi in atto ad Ischia ed in altri posti dove ha vinto le gare?

“Non pensa che la città meriti chiarezza su una vicenda così grave, sia sul piano politico che sul piano giudiziario?  Non ritiene il sindaco fondate le preoccupazioni di chi viene a conoscenza che a partecipare è stata guarda caso una sola ditta?  Non ritiene Fasulo  fondate le preoccupazioni di chi viene a conoscenza che la ditta vincitrice utilizzava un sistema corruttivo di alta precisione e scientificità?  Credo che la città meriti risposte certe.  Questa vicenda non può passare inosservata”.

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