Appalto a Tekra, i presunti patti corruttivi: verso le richieste, Balestrieri non parla in aula
L'imprenditore si è avvalso della facoltà di non rispondere. Altri imputati, probabilmente, non sosterranno l'esame testimoniale
Gela. Si va verso le richieste della procura nel procedimento penale attivato al culmine di un'inchiesta che venne concentrata su presunte ipotesi corruttive nel rapporto tra la società campana Tekra, che per quasi un decennio mantenne la gestione, in proroga, del servizio rifiuti in città, e pezzi dell'amministrazione comunale e della burocrazia del municipio. Dal dibattimento, con l'accertamento della maturata prescrizione, sono usciti sia l'ex commissario Ato Giuseppe Panebianco sia l'ex primo cittadino Angelo Fasulo. Sono imputati, l'altro ex sindaco Domenico Messinese, gli imprenditori di Tekra Alessio Balestrieri, Antonio Balestrieri e Maria Cerasuolo, un referente aziendale Andrea Dal Canton, l’allora dirigente comunale Patrizia Zanone, l’ex direttore per l’esecuzione del contratto Valter Cosentino e la dirigente Concetta Meli, che fu in servizio all’Ato rifiuti. In settimana, davanti al collegio penale del tribunale, in qualità di testimone, ha deposto un ex consulente dell'azienda. Ha riferito del periodo di avvio, in città, della raccolta differenziata, durante l'ultimo scorcio di amministazione Fasulo. Nella sua disamina, ha parlato di “un'amministrazione comunale impreparata” al cambio di sistema, dai cassonetti al porta a porta, e delle difformità che si vennero a generare, anche “per l'assenza di un'adeguata informazione verso i cittadini”. E' stato sentito un altro funzionario tecnico, che in quel periodo era in forza a Tekra. Si è soffermato sui servizi aggiuntivi, necessari a causa dei cumuli che si formavano in strada. I testimoni hanno risposto alle domande del pm Luigi Lo Valvo e a quelle dei legali di difesa. Il Comune è parte civile, con l'avvocato Francesco Salsetta. Gli imputati, in gran parte, sembrano intenzionati a non sostenere l'esame testimoniale. L'imprenditore campano Alessio Balestrieri, presente in aula, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo gli investigatori, Tekra avrebbe ottenuto continue proroghe, con tentativi di gara andati costantemente a vuoto, a seguito di presunti patti corruttivi, maturati pure per il tramite di assunzioni di favore. Tesi che le difese e gli imputati hanno contestato, fin dalla fase dell'udienza preliminare, quando venne disposto il rinvio a giudizio. Le prime attività investigative partirono sulla scorta di denunce e segnalazioni, formalizzate da un imprenditore del settore, Giuseppe Romano, che nel corso dell'attività istruttoria ha testimoniato. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Rocco La Placa, Sinuhe Curcuraci, Salvatore Morreale, Franca Gennuso, Venere Salafia e Giuseppe D’Alessandro. In aula, si tornerà a dicembre.
11.4°