Piacenza. Ha lasciato il carcere dopo circa tre mesi. All’imprenditore gelese Nunzio Susino sono stati concessi gli arresti domiciliari. A febbraio, era stato arrestato dai carabinieri piacentini, perché ritenuto tra le figure di spicco in una presunta rete di corruzione e appalti pubblici pilotati. Alla guida della sua azienda, la “Cooperativa edile e forestale Altavaltrebbia”, l’imprenditore, che ormai vive stabilmente nella provincia piacentina, sarebbe riuscito a controllare appalti pubblici e ad essere al centro di un presunto sistema, che per gli investigatori avrebbe segnato una lunga scia di collegamenti illeciti tra imprenditoria e politica. Al setaccio fono finite migliaia di carte e affidamenti di appalti pubblici, in tanti Comuni della zona della Val Trebbia. E’ consistente la mole di intercettazioni telefoniche e ambientali, dal cui contenuto emergerebbe proprio il presunto “pactum sceleris” tra imprenditoria e politica. All’imprenditore gelese sono contestati più di venti capi di imputazione.
E’ accusato di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, concussione, truffa, corruzione, frode nelle pubbliche forniture e falso ideologico. Subito dopo l’arresto, davanti al gip, aveva optato per la facoltà di non rispondere. E’ difeso dall’avvocato Paolo Fiori.