Questa mattina, nell’aula magna della sede centrale del comprensivo Quasimodo, la manifestazione, in ricordo del poeta, è stata arricchita dal rilascio dell’annullo filatelico con un francobollo appositamente studiato in occasione del cinquantesimo dalla morte. La scelta del timbro è avvenuta tramite un concorso indetto fra gli studenti della scuola. Quello emesso da poste italiane, è un francobollo che rappresenta perfettamente Salvatore Quasimodo sia attraverso l’arte figurativa che attraverso le sue parole. “Non nascondo, afferma il dirigente scolastico Maurizio Tedesco, la mia emozione nell’organizzare questa giornata. Abbiamo lavorato insieme ai ragazzi, perché, per la nostra scuola, i veri protagonisti di oggi e del futuro sono loro. A loro, continua il dirigente scolastico, auguro di costruire i propri sogni così come ci ha insegnato Quasimodo”. Da domani e per i prossimi 60 giorni, un’apposita postazione della filatelia siciliana sarà presente presso la posta centrale per emettere lo speciale francobollo.o
Annullo postale per Quasimodo, festeggiamenti nella scuola dedicata al poeta siciliano
Gela.Uno come tanti, operaio di sogni… E’ questo che sentiva di essere il grande Salvatore Quasimodo… un operaio di sogni. Oggi, nell’anniversario dal nobel, l’istituto comprensivo a lui intitolato, ha voluto celebrare il cinquantesimo anniversario dalla sua morte con un importante momento di cultura e aggregazione che ha visto alcuni studenti, delle terze classi, alternarsi in diverse attività artistiche, dalla musica, alla danza, all’immancabile recitazione dei versi fra alcune delle grandi opere del poeta siciliano, esponente dell’ermetismo italiano. Quasimodo, nobel per la letteratura nel 1959, ha vissuto un periodo della sua vista nella nostra città,qui ha frequentato la scuola elementare ed a questa città, lo ricordiamo, ha dedicato i famosi versi: “Sulla sabbia di Gela colore della paglia mi stendevo fanciullo in riva al mare, antico di Grecia con molti sogni, nei pugni, stretti nel petto. Là Eschilo esule misurò versi e passi sconsolati, In quel golfo arso l’aquila lo vide e fu l’ultimo giorno”.