Gela. Nuovo rogo, nella notte. Una Fiat Multipla è stata danneggiata dalle fiamme nella zona di San Giacomo, tra via Mazzini e via Bevilacqua. Sul posto sono arrivati i carabinieri della radiomobile e i vigili del fuoco. Non si esclude l’ipotesi del rogo doloso. La vettura era parcheggiata in strada e appartiene ad un pizzaiolo. Sono così quattro i roghi notturni degli ultimi giorni.
Colpiti due imprenditori. Le fiamme hanno distrutto due mezzi di proprietà di un commerciante e, la scorsa notte, di un imprenditore edile. L’ultimo, in ordine di cronaca, si è registrato in via Nardini, nel rione Sant’Ippolito, dove alle 3,30 è andata distrutta una suv. Si tratta di una Jeep Grand Cherokee di proprietà di Franco Luca, 61 anni. L’uomo è un imprenditore edile e fratello del più noto Salvatore, anch’egli imprenditore e titolare di un autoconcessionario. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco costretti a domare le fiamme che dalla “Jeep” si sono propagate su una palma alzandosi tra le ville di pregio del rione per decine di metri. Sono stati i residenti della zona a lanciare l’allarme e sollecitare l’arrivo dei pompieri. Sui due incendi, che lascerebbero presupporre la mano malavitosa, è lo stesso Renzo Caponetti, presidente dell’associazione antiracket “Gaetano Giordano”, a smorzare i toni scongiurando che possano essere riconducibili ad una regia malavitosa. “Macchine e furgoni in città ne bruciano tanti – assicura Caponetti – Siamo sicuri che non si tratta di estorsioni. Più facile ipotizzare una casualità o pensare ad un diverbio per uno sgarbo. Sul rogo alla suv di franco Luca, poi, pare che si tratti di un cortocircuito. Il giorno prima era stato costretto a portare la Jeep in questione da un elettrauto. Forse è stata una ventola a causare l’incendio”. Intanto gli agenti del locale commissariato di polizia hanno aperto un fascicolo. Stanno raccogliendo più informazioni possibili per giungere ad una conclusione. Avrebbero acquisito anche le registrazioni delle telecamere esterne per cercare di monitorare qualche transito sospetto. “Mi auguro si sia trattato di un banale cortocircuito – commenta Franco Luca – Del resto il giorno prima un elettrauto aveva notato la presenza di un topolino nel vano motore. Gli avevo portato la macchina perché lo stereo non funzionava. Lui è intervenuto spruzzando un prodotto che potrebbe avere contribuito a generare l’autocombustione. E’ stato il mio cane ad avvertirmi. Una volta in strada ho visto che l’autovettura era avvolta dalle fiamme. Comunque gli agenti di polizia hanno acquisito le immagini di alcuni sistemi di sorveglianza della zona”. Nella notte di sabato un rogo aveva interessato un Iveco di proprietà del concessionario di moto Bordieri. Tra sabato e domenica, invece, a Macchitella un incendio ha distrutto una Fiat Panda.