Gela. Effetti della crisi economica che sta colpendo tante famiglie gelesi: adesso, infatti, per cercare di limitare le spese necessarie all’alimentazione quotidiana si stanno diffondendo veri e propri allevamenti privati.
Abitazioni cittadine trasformate in pollai o ovili, dove allevare galline e altri animali da cortile necessari per l’autoconsumo e l’alimentazione della famiglia. Accertamenti sono scattati da parte degli operatori della locale Asp.
La presenza degli animali non sarebbe in alcun modo autorizzata. Per questa ragione, sono partiti i controlli all’interno d’immobili segnalati attraverso una serie di esposti arrivati sui tavoli degli uffici Asp.
Diversi quartieri sono finiti nel mirino: gli allevamenti improvvisati, in ogni caso, sono stati individuati soprattutto nelle zone periferiche. I tecnici vi sono pervenuti seguendo le segnalazioni formulate da diversi residenti, infastiditi da un tanfo difficilmente sopportabile. Irregolarità sono state riscontrate a causa dell’assenza di qualsiasi autorizzazione igienico sanitaria.
Le famiglie proprietarie degli immobili sospetti si sono giustificate proprio facendo leva sulle gravi difficoltà economiche che avrebbero indotto la scelta: allevare polli, galline e pecore, per destinarli al consumo personale. I prezzi sempre più alti e un livello del costo della vita difficile da sopportare per molti sarebbero gli ingredienti principali della diffusione di questi improvvisati allevamenti. Gli operatori dell’Asp hanno preso atto della presenza non autorizzata degli animali.
I rischi maggiori, ovviamente, si legano proprio all’assenza delle necessarie misure di prevenzione. Il fenomeno, stando alla prima ricostruzione, sarebbe comunque concentrato in alcune aree periferiche della città. Gli improvvisati allevatori sono, per la gran parte, anziani che con difficoltà riescono ad arrivare alla fine del mese. La soluzione più immediata messa in atto, quindi, è stata proprio quella dell’autoconsumo.
Le esigenze degli animali da cortile, però, ben difficilmente si sposano con quelle dei residenti di palazzine e complessi abitativi della città. Così, sono partiti i primi esposti e le segnalazioni che hanno messo in moto la macchina dei controlli.
Non a caso, da qualche tempo, anche alcuni ambulanti hanno scelto di tentare questa carta: mettendo in vendita, soprattutto nella zona della stazione ferroviaria, polli, galline e tacchini. Gli operatori dei servizio igiene pubblica e quelli degli uffici veterinari sono stati già allertati.