Gela. Il tentativo di serrare le fila per accelerare e chiudere l’iter del progetto di riqualificazione del secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia, si sta rivelando più arduo di quello che era possibile immaginare. La conclusione della conferenza di servizi è slittata di quarantacinque giorni mentre il progettista sta cercando di assolvere alle prescrizioni che si sono aggiunte in corso d’opera. Per l’assessore Romina Morselli, che segue la vicenda praticamente dagli albori, più di qualcosa non torna. Intorno al progetto da circa quattro milioni e mezzo di euro, coperti con il sistema di “Rigenerazione urbana”, si stanno concentrando tante incomprensioni istituzionali e politiche. L’assessore, tra gli alleati più vicini al sindaco, a più riprese ha chiesto interventi anzitutto per sostituire il rup o avere perlomeno l’affiancamento degli esperti che coordinano i progetti Pnrr. Al momento, niente di tutto questo. Il primo cittadino, ieri, ha optato per un intervento diretto e ha esautorato l’assessore ai lavori pubblici dall’occuparsi della “pratica” lungomare. Un ulteriore incontro, dopo quelli degli ultimi giorni, dovrebbe tenersi ad inizio della prossima settimana. Si tenterà un chiarimento che non sembra esattamente dietro l’angolo. Una crisi nel rapporto politico tra l’avvocato Greco e uno dei suoi assessori di riferimento potrebbe aprire scenari ancor più imprevedibili. Il progetto del secondo tratto del lungomare è da sempre una priorità dell’amministrazione ma è andato incontro a diversi inciampi. Dovrebbe andare in gara non oltre il prossimo giugno, così da evitare il pericolo di un definanziamento. Palazzo di Città è riuscito ad ottenere uno stanziamento extra dalla Regione per i costi della demolizione degli ex lidi ormai in disuso. Morselli vorrebbe avanzare nella procedura e avere tutte le carte in mano per andare poi in gara. Questa mattina, si sarebbe dovuto tenere un tavolo, in presenza pure del dirigente del settore lavori pubblici Antonino Collura. L’architetto però non ha presenziato e pare che possa chiedere di lasciare l’interim dei lavori pubblici. Attualmente, l’emergenza del municipio lo costringe ad occuparsi di più settori, essendo praticamente l’unico dirigente tecnico in servizio. L’esiguità del personale a disposizione ha indotto il sindaco ad assegnare l’interim ai sevizi sociali, allo sport, cultura e demografico, all’avvocato Mario Picone, che già si occupa di affari generali, personale, affari legali e, sempre ad interim, del settore ambiente e decoro urbano.
Per cercare di attenuare la falla nella struttura dirigenziale, il segretario generale Carolina Ferro da mesi copre ulteriori settori, a partire da quello forse più difficile in questo tempo di crisi del municipio, il bilancio. Pare però che anche lei possa iniziare a valutare il da farsi per i prossimi mesi. Avrebbe fatto sapere al sindaco Lucio Greco di stare vagliando la possibilità di interrompere anticipatamente il suo rapporto con l’ente. Si è insediata in municipio lo scorso anno, nel pieno della crisi finanziaria e ha condotto gli uffici per assicurare tutti gli adempimenti, sfociati in ultimo nel dissesto. Sono tutte situazioni in evoluzione che il primo cittadino, su un piano politico e su quello strettamente amministrativo e burocratico, è chiamato ad affrontare, in quest’ultima tranche di governo della città, probabilmente tra le più ostiche di sempre.