"Alla ricerca del Manfrino", ampia partecipazione tra archeo-trekking e musica

Manfria visitata dagli appassionati di storia e tradizione

A cura di Redazione Redazione
14 settembre 2025 16:11
"Alla ricerca del Manfrino", ampia partecipazione tra archeo-trekking e musica  -
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Gela. Si è tenuto ieri l'Archeo-trekking "Alla ricerca del Manfrino", con l’obiettivo di valorizzare luoghi della frazione di Manfria, che hanno origini secolari. La giornata è stata divisa in due parti, quanto ai momenti previsti dagli organizzatori. La prima, quella prettamente storica, caratterizzata da un percorso programmato di Archeo-trekkingz partito alle ore 18 e condotto a piedi con l’ausilio della guida Francesco Gurzeni, presidente dell’associazione "Geloi", che ha spiegato l’importanza dei luoghi ed il loro significato storico. La frazione, infatti, vede incastonato nel suo territorio un parco archeologico di rilievo, di notevole importanza. È stata fatta notare ai partecipanti l'esistenza di tracce di un percorso iniziato circa 2.200 anni fa a.c, con i Sicani primi abitanti della frazione per poi proseguire con i Siculi che hanno lasciato tracce nella visibile necropoli di bellezza rara. L’insediamento archeologico inoltre vede la presenza della Latomia, che nel 600 a.C fu utilizzata dai Greci per ricavare blocchi calcarei utili alla costruzione dell’antica Gela. I partecipanti hanno potuto osservare la Torre di Manfria posizionata in una collina prospiciente il Mediterraneo che oggi rappresenta il simbolo della frazione, la stessa fa parte di un sistema di tante torri di avvistamento sparse per la Sicilia, costruite durante la dominazione spagnola e chiamate “Torri Saracene” perché rappresentavano un sistema difensivo per avvistare gli attacchi della pirateria. La funzione era di trasmettere segnali di fumo e di fuoco in caso di attacco per allertare la popolazione. Tra gli esempi, la Torre di Manfria, quella di Ligny a Trapani e quelle di Palermo dell’Addaura e di San Nicola l’Arena. Fu costruita su progetto dell'architetto fiorentino Camillo Camilliani e sembra che sia tra le più grandi, è infatti alta circa 15 metri con una base di circa 12,50 metri. La sua costruzione fu ordinata dal viceré Giovanni De Vega nel 1549 per poi essere completata nel 1578. Oggi la torre è privata in seguito a una vendita voluta dall’amministrazione comunale precedente con voto palese in consiglio comunale. Il percorso dei partecipanti ha permesso di vedere la cava di gesso e la casa dei cavatori per finire con la visita alla pedata del gigante Manfrino e del suo cavallo, che sono rimaste impresse nella roccia come indicato dalla leggenda. Alla fine della lunga passeggiata, tra storia e natura, i partecipanti si sono radunati nell’area di inizio percorso, sede di zona ristoro attraverso il supporto dell'esercente Tuccio. Il noto violinista Marco Di Menza ha stupito la folla presente con la sua musica. La manifestazione è stata organizzata dalle associazioni “Comitato Permanente per lo Sviluppo di Manfria”, con il presidente Maurizio Cirignotta, il vicepresidente Davide Catania e il segretario Fausto Tuccio, ai quali si aggiungono i tanti giovani di Manfria che hanno risposto all’appello. Tra gli organizzatori, l’associazione “Geloi, già nota per il palio di Maria SS. Alemanna. Importante l’impegno dell’amministrazione comunale, del sindaco Terenziano Di Stefano e dell’assessore alla viabilità Simone Morgana, che hanno favorito l’evento. Tutti i partecipanti hanno usufruito del servizio navetta della ditta Pintaudi, partito da Macchitella. Hanno partecipato almeno centocinquanta appassionati, comprese famiglie e bambini.

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