Alabiso: “Ambiguità destra? Solo una scusa, sfiducia voluta da chi non firmerà la mozione”

 
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Alabiso in aula consiliare

Gela. Quello che si era presentato come un fronte politicamente eterogeneo ma compatto intorno alla mozione di sfiducia, si è sgretolato nel breve volgere di qualche settimana. Ieri, la grillina Virginia Farruggia, l’esponente di “Rinnova” Alessandra Ascia e l’indipendente di sinistra Paola Giudice hanno preso le distanze dal centrodestra che non sta con Greco e dal Pd. Secondo i tre consiglieri, che hanno ribadito comunque di non essere in linea con l’amministrazione comunale, intorno alla mozione di sfiducia si sarebbe venuto a condensare un “teatrino” fatto di eccessiva ambiguità politica. “Capisco che avevano bisogno di accampare una scusa ma potevano sceglierne una diversa – dice il leghista Emanuele Alabiso – quale sarebbe l’ambiguità del centrodestra? Fino a prova contraria, la mozione di sfiducia l’hanno voluta soprattutto loro, gli stessi consiglieri che adesso hanno scelto di non firmarla. Addirittura, mi hanno chiesto di fare in fretta quando ho comunicato che avevo bisogno di informare il partito. Per evitare qualsiasi fraintendimento, ho posto la mia firma su un foglio bianco e gliel’ho consegnato, dicendo che potevano inserire qualsiasi testo per la sfiducia. Per noi, l’unico vero interesse, a supporto della città, è chiudere prima possibile l’esperienza amministrativa del sindaco Greco. Farruggia, Ascia e Giudice, invece, ora hanno deciso di fare altro”. Per Alabiso, la mozione è sempre valida.

“E’ depositata alla presidenza del consiglio comunale e chi vuole può firmarla – aggiunge – a questo punto, penso che Greco magari potrà contare su qualche voto in più. Sicuramente, noi continuiamo lungo la strada già tracciata. Non ci sarà più nessuna opposizione condivisa con i tre consiglieri che hanno scelto di non sostenere la sfiducia. Una cosa è certa, questo temporeggiare e poi il ripensamento sulla sfiducia non sono state belle azioni. La Lega e il centrodestra, che sono all’opposizione del sindaco, non hanno alcun vantaggio al quale ambire. Anzi, con la sfiducia ci saremmo trovati in difficoltà, visto che una parte del centrodestra è nella maggioranza del sindaco e c’è una spaccatura”. La defezione politica del Movimento cinquestelle, di Rinnova e dell’indipendente Giudice, salvo clamorosi colpi di scena, sembra chiudere il capitolo sfiducia. Già ieri sera, in consiglio comunale, sfruttando il dibattito sulle interrogazioni, il sindaco ha accennato alla necessità di un maggior dialogo tra maggioranza e pezzi di opposizione che intendano dare un contributo alla città.

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