Gela. La sezione locale dell’Aias non riesce più a sostenere i costi dell’intero servizio di trasporto disabili, che ad oggi non è stato ancora assegnato in convenzione. I responsabili della struttura locale hanno ufficialmente scritto a Palazzo di Città, ma anche alla prefettura e al consiglio comunale. Da maggio, verrà interrotto e i diversamente abili che svolgono la riabilitazione nel centro di Borgo Manfria non riceveranno più il servizio di trasporto. Da Aias, parlano di “costi di gestione elevati” e non più sostenibili e di una situazione “incomprensibile”.
“L’associazione H ha ricevuto la nota con la quale l’Adas di Gela preannuncia il fermo del servizio di trasporto per tutti i bambini che frequentano il centro di riabilitazione. Al danno, si aggiunge la beffa. L’amministrazione comunale non solo non riesce a garantire il trasporto obbligatorio pubblico locale gestito dall’Azienda siciliana trasporti – dice il presidente Paolo Capici – ma addirittura bloccare un altro importantissimo servizio, obbligatorio come prevede la legge 68 del 1981, lasciando nella disperazione genitori e bambini che vedono interrompersi un minimo di attività che possono svolgere. L’emergenza Covid ha rappresentato per Asp e per il Comune l’ennesima scusa per lasciare in isolamento assoluto la categoria dei diversamente abili. Manderemo questa nota alla Consulta per la disabilità, affinché adotti dei provvedimenti di protesta pubblica. Anche la magistratura con i suoi impegni continua a ritardare per dare una risposta alla categoria. Ogni commento ci sembra assolutamente inutile. Tanto il Comune quanto l’Asp sono ancora latitanti in tutte quelle opere e servizi che la comunità gelese si aspetta da decenni”.