“Agenda Urbana”, missiva alla Regione: “Sbloccare i decreti di finanziamento”

 
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L'amministrazione comunale e i tecnici di "Agenda Urbana"

Gela. Un primo monito pubblico era arrivato la scorsa settimana. Dopo pochi giorni, dal municipio sono partite delle missive ufficiali, indirizzate alla Regione. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano e il gruppo coordinato dall’Autorità Urbana sollecitano il rilascio dei decreti di finanziamento, per tutti i progetti del programma “Agenda Urbana”, che per il Comune stanzia non meno di venti milioni di euro. I professionisti esterni e i tecnici che fanno parte del gruppo operativo di “Agenda Urbana” hanno concluso la fase di definizione dei progetti esecutivi. Prima di poter procedere con gli adempimenti successivi, ad iniziare dalle gare per l’affidamento dei lavori, servono però i decreti di finanziamento della Regione. “Abbiamo preferito scrivere ufficialmente a tutti i dipartimenti della Regione, che ancora non hanno provveduto a rilasciare i decreti di finanziamento. E’ sempre meglio lasciare una traccia ufficiale – spiega l’assessore Di Stefano – non vogliamo andare incontro a ritardi che non dipendono assolutamente da nostre mancanze, anzi. Il lavoro fatto in municipio dal gruppo di lavoro è stato fino ad oggi impeccabile”. Di Stefano e il dirigente Antonino Collura, a cui è stato affidato il coordinamento dell’Autorità Urbana, sembrano intenzionati anche a recarsi a Palermo, per avere riscontri diretti dagli uffici regionali. Se dovessero esserci ritardi ulteriori, il rischio è che possa slittare l’intero cronoprogramma, già predisposto a Palazzo di Città.  “Agenda Urbana” dovrà arrivare alla rendicontazione finale, con i lavori affidati e conclusi, entro il dicembre del 2023.

Visti i precedenti, soprattutto dei fondi del “Patto per il Sud”, negli uffici di “Agenda Urbana” si vogliono evitare sorprese o subire passivamente scelte della Regione, che potrebbero azzoppare le procedure. Sono ancora molti i decreti di finanziamento che mancano all’appello e che ad oggi non consentono di avanzare nelle procedure di progetti che toccano più settori, dalla digitalizzazione alla messa in sicurezza di aree a rischio idrogeologico, ma ci sono inoltre strutture pubbliche per il supporto ai più deboli e interventi per l’infanzia e per migliorare i servizi sul territorio cittadino.

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