Aeroporto di Agrigento e salario minimo, “fiammata” politica: sul finale opposizione lascia l’aula

 
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Gela. La maggioranza del sindaco Terenziano Di Stefano, questa sera in aula consiliare si è messa alla prova. Negli ultimi giorni, non sono mancati i richiami all’unità e alla coesione sui temi. Sono passate mozioni come quelle dei civici che impegnano l’amministrazione anzitutto a portare avanti il concorso di idee per le vetrine e gli addobbi natalizi (sì anche all’emendamento dell’opposizione per la giuria da costituire) e quella che fissa un incremento del numero di cestini per deiezioni e cartacce (voluta da Massimiliano Giorrannello), con il supporto tra gli altri dell’assessore al ramo Giuseppe Fava. Ha spiegato che i primi sono stati collocati ma all’appello ne mancano ancora quasi duecento. Le vere insorgenze politiche si sono manifestate durante il dibattito sulla mozione presentata direttamente dal presidente del civico consesso, Paola Giudice. L’impegno, in questo caso, chiesto all’amministrazione è di sostenere il progetto dell’aeroporto di Agrigento e più in generale il rafforzamento delle infrastrutture viarie e di collegamento. L’opposizione non si è riconosciuta nell’iniziativa. Esponenti come Cosentino, Pellegrino e Biundo, hanno fatto rilevare che in realtà l’obiettivo vero dovrebbe essere l’adeguamento degli assi viari e soprattutto il tentativo di avere un maggiore riscontro su Comiso, visto quasi come aeroporto “naturale” per il territorio locale. La maggioranza ha fatto blocco intorno alla mozione del presidente Giudice, che a sua volta ha escluso un certo tema di appartenenza territoriale per dare risalto proprio ad un sostegno finalizzato non solo al progetto dell’aeroporto agrigentino, previsto in territorio di Licata, ma al “polo turistico del Mediterraneo”, che abbia come priorità il miglioramento delle infrastrutture di base e dei servizi. I distefaniani, a loro volta, non sottovalutano Comiso. I voti della maggioranza sono stati sufficienti e l’opposizione si è espressa contro.

Niente da fare, infine, per la mozione volta all’introduzione di un salario minimo per i lavoratori impegnati per conto dell’ente comunale, in attività o appalti esterni. Un’iniziativa fortemente perorata dal grillino Castellana. Ancora una volta, il capogruppo M5s ha voluto rimarcare il valore politico dell’atto a tutela dei lavoratori e per contrastare la tendenza sempre più marcata al “lavoro povero”. La maggioranza, questa volta, si è fatta trovare non proprio piazzata. Qualche assenza in aula e soprattutto l’uscita in blocco dell’opposizione, non hanno permesso di raggiungere il numero minimo. La seduta è stata sciolta.

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