“Adeguamento indennità previsto dalle norme”, Morselli: “Immorale è chi cerca vetrine pubbliche”

 
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L'ex assessore Romina Morselli

Gela. La giunta della quale fece parte, a maggio, decise di “congelare” l’eventuale aumento delle indennità, previsto dalla normativa in materia. L’ex assessore Romina Morselli, alle amministrative a supporto della coalizione del sindaco Di Stefano, non rintraccia però segnali fuorvianti, politicamente e non solo, intorno alla decisione della giunta attuale di accedere al fondo regionale per un incremento delle retribuzioni del primo cittadino e dei componenti del governo locale. “In queste ore diversi esponenti politici delle varie anime dell’opposizione alla giunta Di Stefano vorrebbero entrare a gamba tesa su una spettanza, cioè qualcosa che spetta di diritto agli amministratori. Sindaco e giunta stanno tentando di riallineare gli stipendi a ciò che semplicemente gli spetta per legge e, in ogni caso, in maniera inferiore a quanto spetterebbe normalmente agli amministratori se si potesse attingere, come accade in tutti i Comuni italiani, da fondi dell’ente. Non mi pare affatto che sia questo il caso atteso. Sindaco e giunta hanno adottato una delibera che riguarda solo ed esclusivamente un esiguo aumento che non graverà affatto sulle tasche dei cittadini gelesi ma su uno stanziamento regionale”, ha voluto precisare sui social.

Richiama casi analoghi, con sindaci e giunte che hanno adeguato in aumento le indennità: si va da Comuni lombardi come Morterone e fino a Sassari e Catanzaro. Ci sono poi i principali Comuni italiani, da Milano a Roma e ancora Napoli, Firenze e Palermo. “Addurre populisticamente la questione del dissesto è una pratica assai fuorviante oltre che assolutamente fuori luogo. Se c’è qualcosa di immorale e inopportuno in questa vicenda – aggiunge – trovo che sia proprio questa continua ricerca di una vetrina a tutti i costi. Basta con queste aspre polemiche da stadio e con schermaglie dialettiche che servono solo a gettare fumo negli occhi dei cittadini”.

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