Gela. La morte di Giuseppe Incardona, dipendente comunale deceduto la settimana scorsa a causa di un infarto, ha posto in risalto l’assenza di defribillatori al Comune ma in generale negli edifici pubblici. Dalle scuole agli ospedali, qualsiasi ente dovrebbe dotarsi di uno strumento di primo soccorso che in alcuni casi può anche salvare una vita o quantomeno stabilire una prima diagnosi.
Ecco perché il Cral dipendenti del Comune di Gela ha chiesto un contributo all’amministrazione comunale di 3000 euro per l’acquisto di defribillatori semiautomatici salvavita da posizionare presso il palazzo di città, il settore di polizia municipale ed altri settori periferici del Comune.
“E’ una iniziativa di valore sociale – spiega il presidente Fabrizio Calì – che vuole assicurare un presidio di primo intervento sanitario in luoghi molto frequentati da dipendenti e cittadini. Se vuole può essere direttamente l’amministrazione a farsene carico, senza bisogno di elargire un contributo. Lo riteniamo uno strumento prezioso come primo intervento”.