Acque reflue, verifica progetto con Eni: da valutare quantitativi e autorizzazioni

 
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Gela. Rimane un obiettivo ma gli sviluppi vanno tutti definiti. Come riferito ieri, era prevista per questa mattina una verifica sul ciclo delle acque reflue, direttamente in presenza del management di Eni. L’amministrazione comunale, gli esponenti istituzionali del territorio e i riferimenti della multinazionale, hanno ripreso a sondare le possibilità tecniche per far sì che le acque reflue affinate possano pervenire alle aree rurali del territorio. Senza dighe efficienti, il ciclo delle acque reflue è una delle poche prospettive che si apre per migliaia di operatori del settore. Al tavolo, non sono mancati il sindaco Di Stefano, gli assessori Arancio e Franzone, il consigliere comunale dem Fava e il componente della struttura commissariale del partito Di Dio. Il presidente Ati Conti e il senatore Pietro Lorefice hanno a loro volta contribuito al confronto. Da vagliare con molta attenzione sono i quantitativi da destinare alle vasche di accumulo per le campagne e le autorizzazioni della condotta da utilizzare, che attualmente è coperta solo per fini industriali. L’amministrazione comunale e le istituzioni politiche vorrebbero un pieno coinvolgimento di Eni nel progetto. La multinazionale ha comunque esigenze legate al proprio ciclo produttivo, riferimento primario delle acque che pervengono dalla depurazione.

Il progetto, almeno stando alla parte politica e amministrativa che lo sostiene, dovrebbe assicurare quantitativi consistenti, con priorità da assegnare alle esigenze agricole, per un comparto in flessione preoccupante proprio a causa della scarsità idrica e di dighe che non riescono a garantire le portate minime. Sono tutti aspetti che verranno ancor di più valutati nelle prossime settimane. Quantitativi e autorizzazioni sono tra i nodi da sciogliere, oltre al rapporto ambientale che dovrà essere redatto per la fase di valutazione.

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