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Accusò il fratello di aver ricettato un assegno, imputato assolto: non fu calunnia

I fatti maturarono sulla base di rapporti economici pregressi tra i due fratelli, che in una certa fase furono soci nella medesima attività

A cura di Redazione
15 aprile 2025 08:00
Accusò il fratello di aver ricettato un assegno, imputato assolto: non fu calunnia -
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Gela.  Una dimenticanza e non invece la volontà di incolpare il fratello. Il giudice Martina Scuderoni ha assolto un quarantaseienne, a processo con l'accusa di calunnia. I fatti maturarono sulla base di rapporti economici pregressi tra i due fratelli, che in una certa fase furono soci nella medesima attività. L'imputato, rappresentato dall'avvocato Gianmarco Cammalleri, presentò denuncia ai carabinieri, spiegando che il fratello avrebbe ricettato uno dei suoi assegni, inizialmente indicato come smarrito. In realtà, sulla base degli esiti istruttori, è stato appurato che quell'assegno era stato consegnato dall'imputato al fratello, alcuni mesi prima della denuncia. Per la difesa, non volle danneggiarlo: si trattò di una mera dimenticanza, che avrebbe poi indotto l'imputato a sporgere denuncia. Anche la procura ha ridimensionato i fatti e il giudice ha accolto la tesi difensiva, con una pronuncia assolutoria. 

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