“Accuse volgari, lanciata una moneta”, Fava e Cirignotta avvertono i consiglieri

 
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Gela. “Non siamo Gianni e Pinotto, sono offese che non si addicono ad un’aula consiliare”. Rispondono in questo modo, il presidente del civico consesso

Giuseppe Fava e il suo vice Vincenzo Cirignotta, alle accuse volate durante la discussione di ieri sera in consiglio comunale e fattegli recapitare dall’esponente di Articolo 4 Giuseppe Di Dio.
“Purtroppo – dice proprio il presidente Fava – la caduta di stile che si registra tra i banchi del consiglio non è certo legata alla presidenza. Sono gli stessi consiglieri, con atteggiamenti fuori da qualsiasi vivere civile, che stanno danneggiando il civico consesso. Io tutelo tutti ma non davanti ad offese assurde”.
Ancora più netto, il vice presidente democratico Vincenzo Cirignotta. “Vorrei capire – conclude – come mai il consigliere Di Dio, dopo aver ottenuto la parola e averla tenuta ben oltre il termine previsto dal regolamento, abbia deciso di urlare, attaccandomi senza alcun motivo. Sono molto deluso anche dal seguito, mi è stata scagliata addosso una moneta, quasi ad accusarmi di essermi venduto a qualcuno non meglio precisato. Ripeto, non sono comportamenti che si adattano ad un consiglio comunale”.
La discussione in aula, intanto, dopo la caduta del numero legale di giovedì sera, riprenderà lunedì e dati i presupposti non si escludono nuovi confronti.

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