Accusato di violenze su moglie e figli, reati prescritti: chiuso il giudizio per un uomo

 
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Gela. I giudici del tribunale, in primo grado, avevano condannato un uomo alla pena di due anni di reclusione perchè ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia. Secondo l’accusa, avrebbe per anni sottoposto a violenza fisica e psicologica sia la moglie che i figli. Adesso, arriva la prescrizione. Il legale dell’imputato, l’avvocato Giuseppe Smecca, ha impugnato la sentenza di condanna davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta, rilevando le contraddizioni cui era incorsa la moglie dell’imputato allorquando venne sentita nel corso del giudizio di primo grado. Prima ha dichiarato che il marito non aveva mai picchiato i figli ma soltanto lei; poi, invece, ha spiegato che anche i figli erano stati vittime di maltrattamenti. Inoltre, il difensore ha pure evidenziato la mancanza di referti di pronto soccorso, circostanza incompatibile con le descrizioni delle presunte condotte violente.

La difesa ha anche contestato il fatto che i figli avrebbero dovuto deporre, ed invece nessuno ha mai chiesto di sentirli sebbene oramai maggiorenni. Allo stesso tempo ha chiesto di non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato. La Corte d’appello, appunto, ritenendo il reato oramai prescritto non ha affrontato il merito della vicenda, pronunciando così sentenza di non doversi procedere.

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