Gela. Era accusato di aver sottoposto l’ex moglie a continue violenze. Un autotrasportatore ha però ottenuto una decisione di assoluzione dal giudice Miriam D’Amore. Alcune contestazioni sono cadute per prescrizione. Sui maltrattamenti, il giudice ha rivisto la richiesta arrivata dal pm Pamela Cellura. Per l’accusa, l’imputato era da condannare ad un anno e nove mesi di reclusione. La donna che denunciò l’ex ha parlato di pugni al volto subiti e di una situazione di costante violenza domestica. Il legale dell’uomo a processo, l’avvocato Nicoletta Cauchi, ha ricostruito il contesto di riferimento e le tensioni che c’erano state tra i coniugi, anche in fase di separazione. Ha spiegato che l’imputato dovette patire un forte stato di depressione, a causa della perdita del posto di lavoro e delle difficoltà dell’azienda di famiglia, prima piuttosto florida. Alcune ammissioni era già arrivate.
Nel corso del tempo, i rapporti sono migliorati, anche rispetto all’affidamento dei figli nati dalla relazione. L’ex moglie avrebbe presentato più denunce, poi ritirate. Gli elementi valutati dal giudice l’hanno indotta a pronunciare una decisione favorevole all’imputato.
