Gela. Era accusato di una decina di furti di carburante dai mezzi della società campana Tekra, che per nove anni ha portato avanti il servizio rifiuti in città. Al termine dell’istruttoria dibattimentale è arrivata l’assoluzione per l’operaio Emilio Recca, all’epoca dei fatti dipendente dell’azienda. La procura, ritenendo invece provata la sua responsabilità, ha concluso per la condanna. Stesse indicazioni sono pervenute dalla parte civile. La società si è infatti costituita, con il legale Sinuhe Curcuraci. La difesa, rappresentata dall’avvocato Davide Limoncello, è partita dalla valutazione di quanto riferito dall’operaio, che in aula ha escluso qualsiasi suo coinvolgimento. A far partire le indagini, furono le segnalazioni di due riferimenti del cantiere locale Tekra. Indicarono appunto ammanchi di carburante, addebitandoli al lavoratore. L’imputato ha invece spiegato che le accuse, probabilmente, sarebbero da collegare ad una sua iniziativa giudiziaria, per il riconoscimento di differenze retributive.
Inoltre, ha parlato dell’incendio della sua tuta da lavoro, lasciata nel cantiere. Stando alla sua versione, si sarebbe trattato di una sorta di ritorsione. Per la difesa, non sono emerse, durante l’istruttoria, evidenze per collegare l’operaio ai furti: nessuna immagine o eventuali video che lo ritraessero mentre rubava carburante. Il giudice Marica Marino ha emesso un dispositivo di assoluzione.