Accusato di aver favorito alcuni coinvolti nel blitz “Redivivi”, assolto un operaio

 
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Gela. Non ha favorito le organizzazioni mafiose. Sono cadute le accuse che venivano mosse ad un operaio, Salvatore Saluci. Era finito al centro delle indagini dei pm della Dda di Caltanissetta, perché avrebbe negato pressioni subite da un imprenditore, per il quale lavorava tra le contrade rurali. Le dichiarazioni rese agli investigatori furono ritenute reticenti. Le indagini su Saluci si svilupparono tra le pieghe del blitz antimafia “Redivivi”. Secondo i pm dell’antimafia, avrebbe favorito alcuni dei coinvolti nell’indagine, negando di aver assistito a pressioni e minacce, ai danni dell’imprenditore per il quale lavorava. Dall’inchiesta “Redivivi” emerse il presunto ruolo del gruppo Trubia, capace di arrivare al monopolio nel settore della raccolta della plastica usata. Al termine dell’istruttoria dibattimentale, il pm Matteo Campagnaro ha chiesto l’assoluzione, ritenendo che non siano stati ricostruiti elementi chiari per sostenere la responsabilità del bracciante.

La difesa, sostenuta dall’avvocato Giovanna Zappulla, già durante il dibattimento ha escluso qualsiasi favoreggiamento da parte dell’imputato, che si sarebbe limitato solo a svolgere la sua attività lavorativa. Il collegio penale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Martina Scuderoni e Francesca Pulvirenti) ha disposto l’assoluzione, con la formula “perché il fatto non sussiste”.

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