Accusato di bancarotta, in appello imprenditore assolto: crisi iniziata con gli amministratori

 
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Gela. Condannato in primo grado, a due anni, per bancarotta. E’ stato invece assolto in appello. Per Carmelo Sultano, impegnato da tempo nel settore dei bitumi e degli asfalti, i giudici nisseni di secondo grado hanno emesso una decisione favorevole, perché “il fatto non costituisce reato”. Le difficoltà aziendali, come sottolineato dal difensore, l’avvocato Flavio Sinatra, in realtà iniziarono quando l’azienda finì nella gestione degli amministratori giudiziari, a seguito di un provvedimento in tal senso. Nell’arco di cinque anni, si passò da un’attività che comunque andava avanti ad una situazione conclusasi con la liquidazione e la successiva dichiarazione di fallimento.

Un esito, come ha ribadito la difesa, che non fu determinato dall’imputato, comunque finito a processo. Il ricorso è stato accolto e Sultano ha ottenuto una sentenza favorevole. La difesa, a più riprese, ha rimarcato le contraddizioni di una vicenda che aveva tagliato fuori l’imprenditore dalla gestione ma che al contempo l’ha fatto diventare oggetto di un procedimento penale.

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