Accordo Eni, dubbi nella maggioranza: Siragusa, “il sindaco ritorni a Roma”

 
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Gela. “Questo accordo sul futuro di Eni in città è circondato da troppe incognite, a partire
dall’aspetto autorizzativo. Siamo sicuri che alla regione, dove attualmente si dibatte sul sì o sul no alle trivellazioni, le autorizzazioni

per l’avvio dei progetti passeranno con tanta facilità? Il sindaco deve ritornare al ministero e mettere le cose in chiaro. Avevamo chiesto il commissariamento di tutte le procedure autorizzative per eliminare qualsiasi alibi e sbloccare subito gli investimenti del gruppo”.
Il consigliere comunale dell’Udc Guido Siragusa ritorna sulla vertenza Eni e mostra tanti dubbi. “Alla base – aggiunge – c’è l’intero caso royalties. Con percentuali così elevate, il gruppo Eni investirà effettivamente su questo territorio? Mi chiedo, soprattutto, se l’attuale compagine politica che governa alla regione sia in grado di rinegoziarle. Livelli che sfiorano il venti percento non si trovano in nessun’altra regione italiana. Le multinazionali si devono tassare non sulle quantità estratte ma sui profitti”.
Il disagio aumenta all’indomani della conferenza stampa indetta dal primo cittadino per illustrare l’esito del tavolo ministeriale. “Come capogruppo di un partito di maggioranza – spiega ancora Siragusa – ho preferito non partecipare. C’è stato un problema di merito. L’accordo andava analizzato in un tavolo politico, con i consiglieri coinvolti e, poi, esposto pubblicamente. Invece, si è preferito agire all’inverso”.
Tanti punti interrogativi rimangono pensando al documento che il consiglio aveva siglato prima di dare mandato al sindaco in vista della missione ministeriale. “Vorrei capire – conclude – come mai non si faccia espresso richiamo alla costruzione della piattaforma Prezioso K in città. Qualcuno, inoltre, vuole spiegarmi perché non c’è possibilità di realizzare uno yard industriale? L’indotto, senza questi passi, rischia di essere tagliato fuori insieme alle tante aziende che lo costituiscono”. Gli effetti dell’intesa su Eni diventano fortemente politici.

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