Niscemi. Il gup del tribunale di Gela Marica Marino ha disposto il non luogo a procedere e cadono le accuse che i pm della procura muovevano all’attuale sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, al suo predecessore Francesco La Rosa e ancora alla dirigente comunale Concetta Meli, a Massimiliano Ficicchia, Rosario Meli e Valentina Spinello. Secondo quanto emerso dall’indagine, avviata anche sulla scorta delle verifiche svolte dalla commissione prefettizia insediata in municipio dopo l’inchiesta “Polis”, ci sarebbero state irregolarità, con un canone maggiorato riconosciuto all’azienda campana Tekra, che continua ad occuparsi del servizio rifiuti anche a Niscemi. All’epoca dei fatti, La Rosa era primo cittadino e Conti assessore. Per i pm, si sarebbe concretizzato l’abuso d’ufficio, con danni economici per l’ente. Le difese di tutti gli imputati, che non hanno scelto riti alternativi, si sono opposte alla richiesta di rinvio a giudizio, formulata in aula dal pm Federica Scuderi. Hanno invece spiegato che l’intesa tra l’allora amministrazione comunale e il gruppo campano fu regolare, visto che il sovrapprezzo autorizzato era condizionato al raggiungimento di un’alta percentuale di raccolta differenziata e solo nel rispetto di questo vincolo, con più entrate per il Comune, sarebbe stato possibile riconoscere le somme a Tekra.
I legali di difesa Giuseppe D’Alessandro, Ivan Ficicchia, Carmelo Ragusa, Adelina Conti e Maria Concetta Ania, hanno esposto le loro conclusioni, facendo leva sugli atti amministrativi dell’ente. Il gup ha pronunciato l’assoluzione per l’attuale sindaco e per ex amministratori, precisando che “il fatto non sussiste”.