Abusi su una minore in chiesa, ministrante condannato: ha impugnato la decisione in appello
Due versioni, quelle di accusa e difesa, del tutto discordanti tra loro, che saranno vagliate dalla Corte d'assise d'appello
Gela. Lo scorso luglio è arrivata la condanna a otto anni di reclusione, emessa dalla Corte d'assise di Caltanissetta. Un ministrante, che prestava servizio nella chiesa salesiana, a Villaggio Aldisio, ha impugnato la decisione, attraverso il difensore, l'avvocato Giuseppe Nicosia. E' accusato di abusi su una minore. Vicende che per gli investigatori si verificarono in parrocchia, dove la minorenne frequentava il catechismo. Fu la giovane a fare le prime ammissioni agli operatori del consultorio, in presenza dei genitori. La procura, al termine della requisitoria, chiese dodici anni e sei mesi di detenzione. Per la difesa, nel corso dell'istruttoria dibattimentale, non sono emersi riscontri a conferma della ricostruzione d'accusa. L'imputato e il difensore hanno respinto le pesanti contestazioni, confermate invece dalla procura e dalla parte civile, in rappresentanza dei familiari della ragazza, con il legale Carmelo Tuccio. Alla parte civile, in primo grado, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno. L'attività di indagine venne affidata agli agenti di polizia che eseguirono una misura restrittiva a carico dell'imputato. Secondo l'accusa, il ministrante avrebbe approfittato di una delle stanze della chiesa, chiudendola a chiave e appartandosi con la minore. Uno dei testimoni, sentito nel corso dell'istruttoria, ha spiegato che le stanze, compresa la sagrestia, non venivano chiuse, come sottolineato dalla difesa. I fatti vennero riferiti dopo alcuni anni. Secondo gli inquirenti, l'imputato sarebbe stato allontanato dalla parrocchia proprio perché il sacerdote ebbe le prime segnalazioni. La difesa ha però fatto rilevare che il ministrante ebbe poi la possibilità di ritornare, non trattandosi di una decisione che venne assunta sulla scorta di voci su presunti approcci. Due versioni, quelle di accusa e difesa, del tutto discordanti tra loro, che saranno vagliate dalla Corte d'assise d'appello.
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