Gela. Era quattordicenne quando venne accusato di abusi sessuali su una bambina, sua vicina di casa. La piccola aveva appena cinque anni. Lo scorso febbraio, i giudici del tribunale minorile di Caltanissetta hanno assolto il minorenne. E’ incapace di intendere e di volere. Non avrebbe avuto alcuna consapevolezza di abusare della bambina. Nonostante l’età, secondo gli esperti la capacità di valutare i fatti non sarebbe mai progredita. Nella sentenza di assoluzione, fondata sul contenuto della perizia specialistica che venne effettuata, i giudici nisseni non hanno previsto l’applicazione di una misura di sicurezza. Secondo i pm della procura minorile, il giovane è comunque pericoloso e per questa ragione, nonostante la sentenza già emessa, hanno chiesto di fissare una nuova udienza per decidere sulla misura da adottare. Gli abusi si sarebbero verificati in una zona della città, a ridosso delle abitazioni delle famiglie dell’imputato e della bambina. L’udienza per valutare l’applicazione della misura è stata fissata per giugno. La difesa del minore, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, ha sempre ribadito la tesi dell’assoluta incapacità di intendere e di volere e non a caso ha puntato sulla richiesta di perizia per valutarne lo stato mentale.
Adesso, dovrà affrontare anche il procedimento sull’applicazione della misura di sicurezza, che probabilmente servirà alla difesa per avanzare diverse eccezioni. Il legale pare poco convinto della scelta procedurale assunta dalla procura. Probabilmente, si sarebbe atteso un eventuale appello. Questioni che verranno valutate dai giudici. La famiglia della piccola ha seguito il procedimento, dopo aver segnalato i primi sospetti su quanto si sarebbe poi verificato. E’ rappresentata dall’avvocato Nicoletta Cauchi.
