Gela. Cinque anni di reclusione ma revoca dell’obbligo di firma per il settantatreenne
Giovanni Tardigrado, accusato di aver tentato d’abusare di un minore all’interno di un appartamento del centro storico.
I giudici d’appello di Caltanissetta hanno, così, confermato il verdetto di primo grado, accogliendo le richieste giunte dal procuratore generale. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì, ha sottolineato diverse presunte incongruenze nella ricostruzione effettuata dai magistrati della procura, tanto da condurre un’arringa protrattasi per quasi due ore.
A chiedere la conferma della condanna, anche il legale di fiducia della vittima, l’avvocato Nicoletta Cauchi. All’imputato, però, non è stata imposta nessun misura cautelare.
Il pensionato, ex dipendente Eni e protagonista di una radio locale, venne arrestato dagli agenti di polizia del commissariato proprio all’interno dell’appartamento nel quale si sarebbero svolti gli incontri con il minore.
