Gela. Gli abusi sessuali si sarebbero verificati quattro anni fa, su una minore, ancora neanche quattordicenne. Una vicenda emersa lo scorso anno e che ha portato agli arresti domiciliari l’allora catechista. Un caso molto delicato. L’uomo è ancora sottoposto alla misura restrittiva. In settimana, si è presentato davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore. L’incidente probatorio, per acquisire maggiori elementi investigativi, si era già tenuto a seguito della misura impostagli su richiesta dei pm della procura. L’indagine è stata condotta dagli agenti di polizia del commissariato. Il collegio vuole però approfondire l’aspetto della competenza a decidere. La Corte d’assise di Caltanissetta si è dichiarata incompetente, trasmettendo gli atti al tribunale. Il catechista teneva la sua attività con i più piccoli in una parrocchia della città. Pare che le prime amissioni della minore avvennero davanti agli operatori del consultorio. I genitori hanno sempre seguito l’evoluzione dell’indagine e nel procedimento penale sono pronti a costituirsi parti civili, nell’interesse della figlia.
Il collegio penale del tribunale potrebbe sollevare un conflitto di competenza. Aspetti che saranno verificati, mentre in aula si tornerà tra poche settimane.