Gela. Via Abela, in pieno centro storico, era diventato il loro “Fort Apache”. I presunti spacciatori che orbitavano intorno al quarantaquattrenne Benito Peritore, attualmente detenuto, si muovevano senza troppi problemi. Si consideravano padroni di quella strada, almeno così hanno spiegato i pm della procura e i poliziotti che hanno messo a segno il blitz “Supermarket”. Peritore e gli altri indagati avevano capito di essere monitorati e avrebbero anche danneggiato le telecamere piazzate dai poliziotti lungo la via dello spaccio. Sono stati ricostruiti centinaia di episodi. La droga, spesso, veniva calata all’interno di un paniere, con i clienti che la prelevavano, lasciando le somme richieste dai pusher. In centro storico, andavano per la maggiore hashish e marijuana, spacciate ad ogni ora. Un anno fa, a Peritore e al figlio minorenne venne sequestrato quasi un chilo di hashish, nascosto in un garage. E’ uno dei tanti episodi che ha ulteriormente attirato l’attenzione degli inquirenti, oltre alla segnalazione anonima attraverso l’app “Youpol”, che ha fatto partire tutta l’inchiesta. Il procuratore capo Fernando Asaro ha confermato che il mercato della droga in città non conosce crisi e i rifornimenti sarebbero costanti. “E’ ritornata anche l’eroina”, ha aggiunto. Gli indagati sono stati seguiti ed intercettati per diversi mesi. Il sostituto Luigi Lo Valvo, che ha coordinato l’indagine, ha confermato che Peritore e i suoi familiari sono stati intercettati anche in casa.
Gli inquirenti hanno voluto restituire “Fort Apache” a chi ci vive onestamente, come ha ribadito il dirigente capo del commissariato Salvatore Cicero. Le manette sono state messe ai polsi del trentaquattrenne Alberto Drogo e del ventenne Michael Caci. Secondo poliziotti e pm, la possibile rete dello spaccio sarebbe molto più ampia e non sono mancate le segnalazioni. Da domani, gli indagati inizieranno ad essere sentiti dal gip. Peritore, che era pronto a lasciare il carcere per i domiciliari, verrà invece interrogato a Balate (probabilmente venerdì), dopo aver ricevuto il nuovo provvedimento di custodia cautelare.