L’immobile da 700 mila euro e la società di comodo, imprenditore a processo

 
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Gela. Una presunta truffa da oltre 160 mila euro. A risponderne, in giudizio, è l’imprenditore Salvatore Greco. Il dibattimento, davanti al giudice Ersilia Guzzetta, è stato aperto e la donna che sarebbe stata raggirata si è costituita parte civile. Fabiola Monreale, rappresentata dall’avvocato Filippo Spina, tre anni fa concluse un preliminare di vendita con l’imprenditore, per acquistare un immobile, del valore di 700 mila euro. Dopo il versamento di un primo acconto da 100 mila euro, l’imputato avrebbe organizzato una mossa per sottrarre l’immobile, passando da una società appositamente costituita e intestata ad una familiare, ma da lui direttamente controllata. Una ricostruzione condotta dai pm della procura, che hanno chiesto il giudizio. Sulla carta, l’imprenditore, violando il preliminare già sottoscritto, avrebbe trasferito l’immobile di contrada Cocuzza alla nuova società per circa 280 mila euro, anche se il titolo non sarebbe mai stato posto all’incasso. La società, per gli inquirenti, sarebbe stata solo una scatola vuota.

La presunta truffa. Intanto, avrebbe preteso altri acconti dall’originaria acquirente, arrivando a sforare, in totale, la somma di 162 mila euro. Elementi investigativi che hanno portato i pm della procura a contestargli l’accusa di truffa. Adesso, difeso dall’avvocato Carmelo Peluso, dovrà risponderne in aula.

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