A contatto con l’amianto si ammalarono, le indagini furono archiviate: riaperto il caso di due operai

 
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Gela. Annullato senza rinvio e, adesso, il giudice delle indagini preliminari del tribunale dovrà riaprire il caso di due ex lavoratori della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Colpiti da malattie legate all’amianto. Il decreto di archiviazione delle indagini emesso dal gip nell’ottobre di tre anni fa non avrebbe tenuto in considerazione le richieste suppletive formulate dai legali dei lavoratori e delle associazioni ambientaliste Aria Nuova e Amici della Terra. Per questo motivo, gli avvocati Joseph Donegani e Emanuele Maganuco si sono rivolti direttamente ai magistrati romani di cassazione. Le indagini partirono dopo una denuncia contro ignoti presentata dai lavoratori che, intanto, avevano contratto patologie collegabili all’esposizione all’amianto. Il gip, però, escluse la necessità di ulteriori approfondimenti e decise di archiviare.

La Cassazione ha annullato. “Nel caso di specie, nell’atto di opposizione era stato richiesto, secondo quanto sostenuto nello stesso decreto impugnato – scrivono i giudici di cassazione – l’espletamento di diversi accertamenti, taluni dei quali dallo stesso giudice considerati complessi e di lunga durata, e tuttavia è stato negato il contraddittorio sul rilievo della non pertinenza e della irrilevanza delle investigazioni suppletive  peraltro in termini apodittici e generici, in quanto finalizzate, si legge nel decreto, ad una ricerca a strascico di elementi di prova a sostegno delle ipotesi accusatorie formulate nell’atto di opposizione – in tal guisa essendo stato sostanzialmente espresso un anticipato giudizio prognostico di merito in ordine alla idoneità dei richiesti approfondimenti istruttori; giudizio che avrebbe dovuto essere riservato, nel contraddittorio delle parti, all’esito della procedura camerale”. Quel caso, così, ritornerà davanti ai giudici del tribunale per essere ulteriormente valutato.

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