Gela. La questione delle bonifiche industriali, già negli scorsi mesi, è stata al centro del definitivo “divorzio” politico dei grillini dalla giunta del sindaco Domenico Messinese.
“Non risulta nessuna richiesta di certificazione”. Le divergenze, peraltro, non sono affatto superate. Adesso, tutto ruota intorno agli effettivi interventi di bonifica messi in atto nel perimetro dell’area industriale. Insomma, a che punto sono i procedimenti? “Come commissione ambiente e sanità – spiega la presidente Virginia Farruggia, consigliere comunale del Movimento cinque stelle – abbiamo inoltrato diverse richieste all’amministrazione comunale, all’Asp, all’ex provincia di Caltanissetta. Allo stato attuale, abbiamo risposte ufficiali solo dalla funzionaria che segue la vicenda bonifiche per conto dell’ex ente provinciale. La situazione, in base ai dati a sua disposizione, è piuttosto semplice. Ovvero, non c’è mai stata alcuna richiesta di certificazione delle attività di bonifica. Segno, insomma, che nessun procedimento è già stato concluso, ammesso che sia mai iniziato. Mi pare una situazione veramente molto grave, soprattutto considerando che si parla della necessità di far insediare nuove aziende nelle aree dismesse Eni”.
“Gli unici dati sono quelli del Ministero…”. Una ricostruzione, quella della grillina Farrugia, del tutto contestata dall’assessore e vice sindaco Simone Siciliano. “Non riesco a capire come si possa valutare l’intera vicenda dei procedimenti di bonifica industriale – spiega – basandosi su una semplice risposta arrivata dagli uffici dell’ex provincia di Caltanissetta. La competenza esclusiva in materia è del Ministero. Gli unici dati di riferimento sono quelli. I procedimenti amministrativi per le bonifiche nell’area industriale sono in corso e la nostra amministrazione ha riattivato canali che, effettivamente, sembravano oramai abbandonati, ad iniziare da quello relativo all’ex area Isaf”.