Gela. Quell’incidente sul lavoro, verificatosi nell’aprile di quattro anni fa, poteva avere conseguenze anche peggiori. “Ho avuto diverse ripercussioni alla mano dopo quanto accaduto”, ha detto in aula l’operaio rimasto ferito. Per quei fatti, a processo è finito il titolare di una fornace, lungo la Gela-Butera. Salvatore Migliore deve rispondere delle lesioni subite dal lavoratore, chiamato alla fornace per eseguire alcuni interventi di metalmeccanica. L’operaio ha risposto alle domande del pm Tiziana Di Pietro, del difensore dell’imprenditore imputato, l’avvocato Maurizio Scicolone, e dei legali di parte civile che assistono proprio il ferito, gli avvocati Giacomo Ventura e Maria Elena Ventura.
L’incidente alla fornace. “Arrivato al pronto soccorso, anche a causa dell’enorme dolore, dissi che ero stato vittima di un incidente domestico – ha spiegato – credevo che il titolare della fornace mi risarcisse, invece non si è fatto più vivo”. Da quanto emerso, l’operaio sarebbe stato contattato da un altro imprenditore che lo indirizzò alla fornace. “Consegnai tutti i documenti all’imprenditore che mi ha contattato – ha precisato – non so che fine abbiano fatto. Ho lavorato per tre giorni, prima che fossi vittima dell’incidente”.