Gela. “Chi ha pianificato e pianifica l’offerta sanitaria nella nostra realtà, da buon padre di famiglia, avrebbe dovuto far coincidere la chiusura del reparto di neurologia alla clinica Santa Barbara con la sua contemporanea apertura presso l’ospedale di Gela”. Il comitato Gelensis Populus e il comitato spontaneo delle mogli ex dipendenti dell’indotto Eni e al Cav, si uniscono al coro di protesta per l’annuncia chiusura di neurologia alla Santa Barbara.
“Dal momento che non tutto è perduto e vista anche la ampia disponibilità da più parti dimostrata di trovare una fattiva soluzione al problema – dice Liliana Bellardita, portavoce del comitato – chiediamo una seduta di consiglio comunale urgente alla presenza del neo assessore regionale alla Salute per l’istituzione di un tavolo permanente presso lo stesso assessorato al quale dovranno sedere il management dell’ASP di Caltanissetta, il Comune, le rappresentanze politiche territoriali a qualunque livello, le associazioni e sindacati di settore nonché la proprietà della clinica Santa Barbara per affrontare con estrema celerità questa nuova emergenza riguardante la sanità gelese. Ciascuno faccia la sua parte”.
“Per noi – concludono – fare la propria parte significa capire con certezza i tempi di apertura della neurologia al Vittorio Emanuele e la messa in campo di tutto ciò che è necessario, anche in deroga, per consentire la individuazione dei locali e il reperimento delle necessarie risorse per la dotazione di macchinari e di personale. Nel frattempo che ciò lo si possa fare concretamente trovare un accordo con la struttura privata per non interrompere l’erogazione di un servizio pubblico di fondamentale importanza”.
Ma i due medici politici Gelesi arancio e federico, che nella precedente legislatura
all’ ARS rappresentano la nostra comunità cosa hanno fatto per la sanità GELESE?
Federico….nulla….non ricordo nulla delle opere do Federico sia alla provincia che alla regione…..e sono stato felice della non candidatura alle regionali….i gelesi hanno scelto lo sconosciuto Mancuso da Milena