161 mila euro all’anno per il direttore? Polemiche al Consorzio di bonifica: Caruso, “cifre irreali”

 
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Gela. Stipendi d’oro al Consorzio di bonifica? “161 mila euro? Ci sono i cud che parlano…”. Le stanze degli uffici di via Marconi sono state al centro, nelle ultime ore, di un valzer fatto di smentite e precisazioni. Tutto ha avuto inizio con una serie di dati pubblicati da Livesicilia.it. Il “re” dei consorzi siciliani, almeno sul piano degli stipendi annuali, sarebbe il direttore del consorzio 5 Vincenzo Caruso. In base ai dati della commissione bilancio all’Ars, la sua retribuzione toccherebbe quota 161 mila euro all’anno. “Sono cifre che non corrispondono per nulla ai dati reali – spiega lo stesso Caruso – 161 mila euro all’anno? Come direttore con ventotto anni di servizio, nel 2014 ho ottenuto una retribuzione netta di 43.239,28 euro. Nel 2012, solo per fare un altro esempio, la mia retribuzione netta annua è stata di 39.457,50”. Tra i dati emersi in commissione bilancio a Palermo, anche quello relativo ad un bonus produttività da 27 mila euro all’anno. “Non percepisco quelle somme da cinque anni – dice ancora – nonostante siano previste dal contratto nazionale”. Il malcontento serpeggiato tra molti dipendenti dell’ente è scattato, tra le altre cose, davanti ai dati sulla riscossione dei contributi versati dai consorziati per le forniture idriche.

“Riscosso un milione e ottocentomila euro”. In commissione bilancio, sarebbe emerso che nel biennio 2012-2014 a fronte di un milione e mezzo di euro da riscuotere, nelle casse dell’ente non sarebbe entrato neanche un centesimo. “In verità – dice ancora Caruso – proprio in quel periodo, come accertato dai nostri bilanci, abbiamo riscosso un milione e ottocento mila euro. Non so proprio da dove possano arrivare dati che fanno riferimento ad un incasso zero. Ovviamente, può sempre capitare che non s’incassi quanto previsto nei bilanci di previsione ma le discrasie sono legate a tanti fattori e non certo a presunti stipendi da favola incassati dal direttore di un consorzio che è tutt’altro che piccolo data la vastità dell’area servita”. Lavoratori e sindacati, da mesi, lanciano allarmi sul futuro del consorzio che, adesso, dovrà rivedere il bilancio di previsione 2015 a causa del no all’aumento dei costi per la fornitura idrica. Soprattutto la Flai Cgil, con le proprie rsu e il segretario provinciale Pino Pardo, da tempo solleva richieste intorno ai dati di spesa dell’ente.  

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