Gela. Dovrebbero ritornare al lavoro, entro il 31 gennaio, con contratti a tempo determinato in attesa di un’eventuale stabilizzazione a tempo indeterminato nell’arco di un anno. La vertenza dei quindici operai
dell’azienda Riva e Mariani, licenziati ufficialmente a luglio, si arricchisce di una nuova puntata. Dopo diverse convocazioni in prefettura andate a vuoto, durante l’incontro odierno si è raggiunta un’intesa, seppur parziale. In sostanza, Riva e Mariani non ha revocato i licenziamenti ma ha accettato un’intermediazione davanti anche all’amministratore delegato di raffineria Carlo Guarrata che ha dato rassicurazioni sulla sussistenza di commesse almeno per i prossimi mesi.
Fin dal primo momento, i segretari provinciali del settore chimico di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno spinto per la definitiva revoca dei licenziamenti. Il gruppo Riva e Mariani, stando ai sindacati, non avrebbe evidenti difficoltà finanziarie tali da giustificare provvedimenti di licenziamento. Alla fine, si è deciso di optare per una soluzione che, mese dopo mese, dovrebbe assicurare il rientro in fabbrica con contratti a tempo.
Al tavolo, c’erano i segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani, Maurizio Castania e Andrea Alario. Nonostante l’accordo, i lavoratori interessati non gridano di certo al successo. Temono, infatti, che la riduzione d’investimenti da parte del gruppo Eni non consenta un loro rientro neanche con contratti a tempo.