Woman in Gold “La Mona Lisa d’Austria”: 5 curiosità sul film con Helen Mirren e Ryan Reynolds

 
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Esce il 15 ottobre al cinema, distribuito da Eagle Pictures,Woman in Gold, storia vera di Maria Altmann, sopravvissuta all’Olocausto, che per dieci anni ha combattuto, grazie all’aiuto dell’avvocato Randol Schoenberg, contro il governo austriaco per farsi restituire il quadro di Gustav Klimt “Ritratto di Adele Bloch-Bauer“, appartenuto a sua zia e confiscato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Protagonista del film di Simon Curtis è il premio Oscar Helen Mirren, affiancata da Ryan Reynolds nei panni dell’avvocato: la pellicola, presentata in anteprima al Festival di Berlino, è stata un successo sorprendente in America, in cui è rimasto in programmazione per 19 settimane grazie al passaparola. Ecco cinque curiosità sul film.

HELEN MIRREN E IL “TRIPLE CROWN OF ACTING” CLUB

Nel film Helen Mirren interpreta Maria Altmann, sopravvissuta all’Olocausto trasferitasi a Los Angeles, che ha combattuto per un decennio contro il governo austriaco, con l’aiuto dell’avvocato Randol Schoenberg (Ryan Reynolds nella pellicola), per farsi restituire il quadro di Gustav Klimt “Ritratto di Adele Block-Bauer”, appartenuto a sua zia e confiscato dai nazisti a Vienna durante la Seconda Guerra Mondiale. L’attrice inglese fa parte del ristretto Club del “Triple Crown of Acting”, ovvero quegli artisti che hanno vinto sia l’Oscar, sia il Tony, sia l’Emmy, i massimi riconoscimenti rispettivamente di cinema, teatro e televisione. Le fanno compagnia attori come Jeremy Irons e Al Pacino.

2. HELEN MIRREN E I MELOGRANI

Helen Mirren ama molto l’Italia, al punto da passare quasi tutti i mesi estivi nella sua masseria in Puglia, in provincia di Lecce: “La prima volta che ho visto la luna alzarsi dal mare su Marina Serra mi si è fermato il cuore” ha rivelato durante la conferenza stampa di Woman in Gold a Roma, dove ha parlato anche dei suoi melograni: “Abbiamo 400 piante di melograno: vorremmo produrre succo biologico da vendere, ma siamo ancora all’inizio. Il melograno fa miracoli per la salute, cresce naturalmente in Salento, uno dei posti in cui più amo stare al mondo, e poi è una pianta molto bella”.

3. THE WOMAN IN GOLD: LA MONA LISA D’AUSTRIA

Il quadro protagonista del film, il “Ritratto di Adele Bloch-Bauer”, realizzato nel 1907 da Gustav Klimt e noto con il nome di “The Woman in Gold”, la donna in oro, che dà il titolo al film, è soprannominato anche “La Mona Lisa d’Austria”: dopo essere rientrata in possesso del dipinto, nel 2006 Maria Altmann ha venduto l’opera all’asta a Ronald Lauder, per una cifra di 135 milioni di dollari. Oggi il quadro si trova in mostra permanente al museo Neue Galerie di New York, dove è conservato sotto una teca di vetro. Nel film è stata utilizzata una copia realizzata da un pittore inglese.

4.  UN SUCCESSO BASATO SUL PASSAPAROLA

Il film di Simon Curtis è stato un successo sorprendente in America, soprattutto grazie al passaparola: all’inizio la pellicola è stata distribuita solo in 258 copie, per poi raddoppiare la settimana successiva grazie alla grande richiesta del pubblico, fino ad arrivare a 2mila copie e 19 settimane di programmazione. Un successo popolare che ha commosso il regista: “La cosa più importante è che le persone ricordino” ha detto Curtis in conferenza stampa a Roma, continuando: “In quel periodo l’orrore è successo in Germania e gli ebrei sono stati le vittime, ma potrebbe succedere di nuovo ovunque, per motivi religiosi, per questioni razziali o per la sessualità delle persone. Quindi bisogna far ricordare, soprattutto ai giovani”.

5. HELEN MIRREN KURT COBAIN E IL GPS

Durante la conferenza stampa di Woman in Gold a Roma, a Helen Mirren è stato chiesto com’è il suo rapporto con l’età che avanza e di come vive il fatto che oggi le attrici più anziane riescano a lavorare spesso anche più di quelle giovani: “Ci sono due modi di affrontare il tempo che passa: o muori giovane o ti rassegni e diventi vecchio” ha ammesso l’attrice, che ha continuato: “Io non volevo morire giovane, sono troppo curiosa della vita. Sono così dispiaciuta per Kurt Cobain: è morto prima di scoprire cosa fossero internet e il GPS. Il GPS è la più grande invenzione dell’umanità: adoro la possibilità di non perdermi grazie alle mappe, è fantastico. Sono così felice di aver potuto vivere fino all’arrivo del GPS. L’importante è rimanere idealisti e non diventare cinici: è così che si invecchia. Per quanto riguarda i ruoli femminili al cinema è importante che prima cambi il ruolo delle donne nella realtà: il resto viene di conseguenza”.

 

http://www.deejay.it/news/woman-in-gold-la-mona-lisa-daustria-5-curiosita-sul-film-con-helen-mirren-e-ryan-reynolds/455066/

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