Gela. L’ombra è di quelle assai lunghe e pesanti: voto in cambio di lavoro. Un tema che in queste settimane, seppur senza troppi clamori, è stato posto tra i temi (il candidato a sindaco Terenziano Di Stefano lo ha toccato in alcuni interventi pubblici e più in generale il richiamo al “voto pulito” è arrivato durante anche altri interventi pubblici). Questa mattina, l’assessore Romina Morselli, che già aveva avanzato forti dubbi sulla strategia messa in atto da alcuni in questa campagna elettorale, è tornata a denunciare pubblicamente. “Chissà se qualcuno avrà pensato in questi giorni alle intercettazioni ambientali di certi luoghi di lavoro in cui si sta tentando con ogni mezzo possibile di inquinare il consenso elettorale?”, scrive sul proprio profilo facebook.
Morselli già da qualche tempo, pur senza una candidatura diretta, ha deciso di sostenere Di Stefano. “Sto facendo campagna elettorale per il consiglio comunale e per il sindaco che ho scelto di sostenere – spiega – girando in città e parlando con le persone, noto che la situazione è più grave di quello che potevo pensare”. L’assessore non fa riferimenti diretti ma è chiaro che segnalazioni di questo tipo potrebbero anche essere approfondite dagli inquirenti, qualora individuassero elementi per sviluppare accertamenti. Ancora una volta, il voto in cambio di possibili posti di lavoro aleggia in una competizione elettorale molto tirata e con schieramenti che puntano forte alla successione dell’avvocato Lucio Greco. Tra gli altri spaccati di questa campagna elettorale, c’era stato il monito dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, molto contrariato dal ruolo di quelli che ha definito “governi ombra delle Srr”, società di regolamentazione del sistema rifiuti.
Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.