Gela. Li avrebbero presi di mira, tanto da sottoporli a minacce e violenze, con l’obiettivo di ottenere denaro anche facendo prostituire una delle loro presunte vittime. Due giovani romeni, A.S. e G.A., sono finiti sotto processo
davanti alla corte presieduta dal giudice Paolo Fiore, affiancato dai magistrati Manuela Matta e Patrizia Castellano. Presunte vittime sarebbero stati, invece, due loro connazionali.
I fatti ricostruiti dai magistrati della procura risalgono al giugno dello scorso anno. Furono i carabinieri del reparto territoriale ad intervenire in un’abitazione del quartiere San Giacomo, dove si sarebbe consumato uno degli episodi di violenza contestati agli imputati.
Nel corso dell’ultima udienza svoltasi in tribunale, il pubblico ministero Lara Seccacini ha posto le proprie domande direttamente ai carabinieri intervenuti nell’appartamento di San Giacomo. I due militari hanno confermato di aver trovato gli imputati insieme ai due giovani che, successivamente, decisero di denunciare i fatti. La presunta persecuzione messa in atto da S. e A. sarebbe sfociata anche nell’incendio di un’abitazione sul quale gli investigatori continuano a svolgere indagini.
L’obiettivo dei due, stando alle accuse, sarebbe stato quello di ottenere denaro. Per questa ragione, avrebbero cercato di far prostituire una loro giovane connazionale. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Rocco La Placa e Carlo Morselli.