Caltanissetta. Saranno i giudici del riesame di Caltanissetta ad esprimersi sulle posizioni degli indagati, nell’inchiesta “Bad Caregiver”. Gli investigatori ritengono di aver individuato una struttura per disabili psichici, a Serradifalco, all’interno della quale nove ospiti avrebbero subito violenze e anche abusi sessuali. La scorsa settimana, alcuni degli indagati si sono difesi davanti al gip del tribunale di Caltanissetta, che li ha sentiti nel corso degli interrogatori. Il gruppo che gestisce la struttura ha base societaria a Gela e sono stati coinvolti, tra gli altri, l’imprenditore Rocco Giovanni Scordio, attualmente ai domiciliari, e l’operatore cinquantaquattrenne Vincenzo Biundo, detenuto in carcere con l’accusa di aver anche abusato di una paziente. Secondo gli inquirenti, nel centro sarebbero state adottate pratiche del tutto illecite, oltre a trattamenti sanitari non consentiti. Si ipotizza la somministrazione di farmaci, senza autorizzazioni. Agli ospiti sarebbe mancato pure il sostentamento minimo. Misure restrittive, oltre che per Biundo e Scordio, sono state imposte ad un’altra indagata, Rosa Maria Milazzo (a sua volta ai domiciliari). Al riesame, i legali che li rappresentano chiederanno di rivedere le misure attualmente impostegli. Le indagini però proseguono e domani i pm della procura di Caltanissetta, che coordinano le attività, assegneranno l’incarico al consulente che si occuperà di effettuare accertamenti sul materiale informatico, sequestrato dagli investigatori.
In totale, sono sei gli indagati. Solo nei confronti di Biundo, Scordio e Milazzo sono scattate misure di custodia cautelare. Tra i difensori degli indagati, ci sono gli avvocati Carmelo Tuccio, Renata Accardi, Tiziana Ragusa, Giovanni Bruscia e Giuseppe D’Acquì.