Gela. Avrebbero aggredito una guardia giurata in servizio all’ospedale Vittorio Emanuele. Padre e figlio, così, sono stati condannati a quattro mesi di reclusione ciascuno, con pena sospesa. La vicenda scaturì dalla denuncia presentata dalla presunta vittima delle lesioni, difeso dall’avvocato Marcella Punturo.
Il legale degli imputati, l’avvocato Riccardo Lana, ha fermamente contestato le accuse. “E’ assurdo pensare – ha spiegato in aula – che un pensionato, costretto a raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale dopo un incidente stradale, avesse successivamente la forza e la capacità di ferire una guardia giurata. Si è solo limitato a difendersi”.
Il pubblico ministero Francesco Spataro ha chiesto condanne più pesanti, otto mesi di reclusione per ciascuno degli imputati.
Le presunte incoerenze nella ricostruzione fornita dalla vittima, messe in luce dall’avvocato difensore, hanno contribuito a rendere meno pesante il verdetto. In ogni caso, la guardia giurata avrà diritto ad un risarcimento dei danni.