Gela. Cantieri come “terre di nessuno”. È questa la conclusione alla quale giunge Rosario Emmanuello, che fa parte del direttivo locale di Fratelli d’Italia. Per Emmanuello, l’esempio lampante si riscontra in via Niscemi, area sottoposta ad un progetto di riqualificazione coperto con fondi del Patto per il Sud. L’arteria, seppur inaugurata come nuova, in realtà è ancora un cantiere incompleto e lo spiega lo stesso Emmanuello. “Dall’inizio dei lavori la situazione pare non essere mai stata sotto controllo dell’amministrazione. Quello che ci chiediamo è se l’assessore Liardi stia vigilando sulla realizzazione dell’opera – dice – era il 28 settembre 2020, quando l’amministrazione annunciava trionfalmente l’inizio dei lavori di riqualificazione di via Niscemi e il suo completamento in appena 9 mesi. In realtà, da allora la città di lavoro ne ha visto ben poco. A crescere sotto gli occhi della cittadinanza tutta, ma soprattutto dei residenti e titolari di attività commerciali della zona, sono stati solamente i disagi, cresciuti a dismisura data l’importanza dell’arteria, con il totale blocco della viabilità e la mancanza di un piano alternativo. L’1 aprile, giusto per non farsi mancare nulla il l’amministrazione ha pensato pure di inaugurare la conclusione della prima fase dei lavori, cosi almeno loro la chiamano, decidendo di riaprire l’arteria al traffico tra polvere, detriti, rifiuti accatastati in ogni dove, marciapiedi incompleti e strade dissestate in barba alla sicurezza e con il rischio concreto che tutto ciò potesse mettere a rischio l’incolumità dei cittadini”. I lavori dovevano concludersi oggi, almeno in base al cronoprogramma iniziale, ma rimangono tante difficoltà. Situazioni di disagio che Emmanuello richiama anche tra le strade di Baracche.
“La situazione diventa disastrosa anche nelle altre vie della città, dove sono intervenute, prima Caltaqua e poi altre socetà per la posa della fibra. In interi quartieri come Baracche, dopo anni, il manto stradale non è stato asfaltato, nonostante la fine dei lavori”, aggiunge. Emmanuello chiede che Liardi riferisca, chiarendo tempi e modalità della effettiva conclusione dei lavori. “La sensazione che i cantieri aperti diventino spesso territorio di nessuno – conclude – è oramai diffusa tra i cittadini, costretti a subirne i disagi, con la speranza che i lavori finiscano presto”.