Gela. La pesante crisi abbattutasi su Medi group construction, nonostante i contratti attivi in raffineria, rischia di trascinare con sè le sorti di quasi centocinquanta dipendenti. Da alcuni giorni, la protesta è ripresa, dopo le iniziative degli scorsi mesi. I lavoratori vantano spettanze arretrate ma la procedura di liquidazione avviata per l’azienda è un nodo da valutare con molta attenzione. Questa mattina, gli operai hanno rafforzato il sit-in in raffineria. Ad inizio settimana, hanno manifestato anche davanti palazzo di giustizia. Nel pomeriggio, i rappresentanti sindacali di Fillea-Cgil, Feneal-Uil e Filca Cisl, insieme ai manager Eni, sono stati ricevuti in prefettura. La richiesta era stata avanzata negli scorsi giorni. La situazione complessiva rimane molto delicata. Eni ha espresso la volontà di garantire i lavori in essere. Gli operai chiedono non solo di avere ciò che gli spetta ma di poter proseguire la loro attività nell’indotto della multinazionale.
Dopo la conclusione del tavolo in prefettura, i segretari delle categorie, Francesco Cosca, Nuccio Mangione e Francesco Sodano, hanno nuovamente riferito ai lavoratori. Si vogliono evitare tensioni ulteriori. La soluzione della vertenza non sembra così semplice. Le organizzazioni sindacali sono pronte a richiedere un incontro al commissario liquidatore, che sta portando avanti le procedure ed è in questa fase il vero riferimento dell’azienda, tra le più importanti nel comparto edile locale.